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​Pubblicato il decreto rinnovabili non-Fv. Rödl: “L’ultima occasione per accedere agli incentivi”

where Roma when Lun, 04/07/2016 who redazione

Il decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale potrebbe chiudere un ciclo che potrebbe riaprirsi, secondo Carlo Spampinato di Roedl&Partner, solo per raggiungere gli obiettivi del 2030

È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto ministeriale per l’incentivazione delle fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico‎. Il provvedimento, che è entrato in vigore il 30 giugno, mette a disposizione, a regime, oltre 400 milioni di euro all’anno a favore dei nuovi impianti che verranno selezionati nel 2016.

roedl-and-partner.jpgTra i commenti al provvedimento giunti in questi giorni anche quello dell’avvocato Carlo Spampinato, Senior Associate di Rödl & Partner, secondo il quale “il Decreto era atteso da tempo e riapre, seppur per un breve periodo, la stagione degli incentivi ai medi e grandi impianti alimentati da fonti rinnovabili, mettendo sul piatto una situazione non molto confortante per chi credeva nel continuo supporto sulla variabile energia alternativa”. È importante considerare infatti che l’Italia ha già raggiunto l’obiettivo di quota di energia rinnovabile (pari al 20% dell’energia totale prodotta) fissato in sede europea per l’anno 2020 e che le politiche dell’attuale Governo non sembrano orientate a gravare le bollette elettriche di ulteriori incentivi alle energie rinnovabili. Secondo Spampinato, “la possibilità prospettata dal Decreto potrebbe essere, per i prossimi anni, ‘the last chance’ per accedere agli incentivi miranti la realizzazione d’impianti rinnovabili nel nostro paese. Se ne riparlerà quando bisognerà raggiungere il nuovo obiettivo per l’anno 2030, che sembra muoversi intorno al 27%”. Inoltre il nuovo decreto non sostituirà il d. m. 6 luglio del 2012 nonostante ne preveda alcuni meccanismi, in particolare: la previsione di una tariffa omnicomprensiva che comprende sia la valorizzazione della vendita dell’energia elettrica che l’incentivo; il limite del costo cumulativo annuo medio degli incentivi a tale tipo di impianti pari a € 5,8 miliardi; le modalità di accesso agli incentivi (accesso diretto, iscrizione nei registri, procedure competitive di aste a ribasso); le previsioni di contingenti differenziati di potenza incentivabile in base alle varie tipologie di fonti rinnovabili con l’esclusione del fotovoltaico.
Per rendere la battaglia ancor più aspra, il Decreto dispone che l’accettazione delle richieste di accesso ai meccanismi incentivanti sarà interrotta dal trentesimo giorno successivo al 1 dicembre 2016 o, in alternativa, alla data di raggiungimento della soglia dei 5,8 miliardi di euro.

“Originariamente, il Decreto doveva essere emanato nel 2015 e trovare applicazione fino alla fine del 2016. Tuttavia, il lungo percorso di redazione ed approvazione dello stesso -su di esso si sono infatti espressi, oltre alle amministrazioni statali, le Regioni e la Commissione Europea -, nonché le note vicende relative al Dicastero dello Sviluppo Economico, che hanno portato alle dimissioni della Ministra Guidi e alla reggenza pro tempore da parte del Presidente Renzi, fino alla nomina dell’attuale Ministro Calenda, hanno ritardato di molto la sua approvazione, cosicché il Decreto avrà validità per appena sei mesi. Tale circostanza fa ritenere - conclude il legale - che la competizione per l’accesso alle tariffe incentivanti, almeno per quanto riguarda gli impianti di taglia media e grande, potrebbe essere durissima e che le risorse messe a disposizione potrebbero non essere sufficienti a soddisfare tutte le richieste”.

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Rödl & Partner