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​Rinnovabili, l’indice IREX chiude l’anno in volata, +15%

where Milano when Mer, 17/01/2018 who redazione

L’impennata dei prezzi energetici ha influito sull’indice delle small mid-cap pure renewable

di Alessandro Marangoni*

irex-dicembre-grafici.jpgDicembre è stato segnato da alcuni eventi che hanno portato ad impennate dei prezzi energetici. Nella prima metà del mese, l’esplosione del Trans Austria Gasleitung (TAG) ha interrotto i rifornimenti di gas in diversi Paesi europei. Peraltro, questo ha messo a dura prova il sistema italiano. La scoperta di una falla in uno dei principali oleodotti del Regno Unito, inoltre, ha portato a sospendere la produzione di oltre 80 piattaforme nel Mare del Nord. Verso la fine del mese, un attacco terroristico ha poi provocato l’esplosione di un oleodotto in Libia, causando un calo della produzione di circa centomila barili. Brent e WTI hanno così toccato i picchi massimi dal 2015, chiudendo rispettivamente a 66,62 $/barile (+6% rispetto al dato di chiusura di novembre) e a 60,27 $/barile (+5%). I principali listini europei hanno registrato una leggera contrazione: -0,8% il DAX, -1,1% il CAC e -1,6% l’IBEX.
 
L’indice FTSE Oil&Gas chiude il mese con un incremento dell’1%. Risultato dovuto in parte alla diffusione dei dati statunitensi relativi alle scorte del greggio, scese di circa 5,1 milioni di barili. La Fed ha inoltre deciso di alzare, per la terza volta nel 2017, il tasso interbancario negli Stati Uniti, portandolo all’1,5%. Il FTSE All Share segna un -1%, nonostante il CsC abbia rivisto al rialzo la previsione del Pil italiano, portandola al +1,5% nel 2018 e al +1,2% nel 2019.
 
L’IREX Index delle small mid-cap pure renewable registra un incremento del 15%. Ad influire sul risultato sono stati eventi diversi. La conclusione del processo di fusione per incorporazione di ErgyCapital in Intek Group, nella seconda metà del mese, ha comportato il delisting del titolo, che di conseguenza non fa più parte dell’Indice. In secondo luogo, spiccano le brillanti performance di Falck Renewables (+54%), anche a seguito dell’uscita del nuovo piano industriale 2017-2021. Tra le priorità strategiche individuate dall’azienda rientra l’incremento della capacità installata a 1.375 MW, rispetto ai 1.303 MW previsti dal piano presentato nel 2016. A registrare l’andamento peggiore è invece Ternienergia (-11%), coinvolta in una fase di transizione e riposizionamento strategico.
 
Allo stesso tempo, riprende l’espansione delle aziende IREX sul piano internazionale e tecnologico, con K.R. Energy (+33%) che, attraverso la controllata Fib S.r.l., ha costituito in Argentina la Jujuy Litio SA, con l’obiettivo di sfruttare uno dei principali giacimenti mondiali di litio per la produzione di celle e batterie destinate al mercato sudamericano.
 
*Alessandro Marangoni è amministratore delegato di Althesys, la società di consulenza che cura l’indice Irex

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Grafico indice Irex di Althesys dicembre 2017
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