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Inchiesta Sistri, 22 arresti per tangenti

where Napoli when Mar, 23/04/2013 who matteo

Scandalo sul sistema di tracciabilità dei rifiuti (che non c’è ancora): la procura di Napoli ordina il sequestro di 10,2 milioni di euro. Segreto di stato sull’appalto alla Selex. I soldi “distolti” usati anche per comprare cucine e sanitari ad amiche dei manager arrestati

Il progetto fu elaborato quando Napoli e la Campania erano sommersi dai rifiuti: un sistema di controllo satellitare degli automezzi per evitare lo smaltimento illecito. Il Sistri – questo l’acronimo del sistema – non è ancora entrato in funzione ma, in compenso, dei 400 milioni stanziati, una settantina – secondo la ricostruzione dei magistrati – sono stati dirottati altrove, prendendo il nome di tangenti.
Ventisei sono le misure cautelari eseguite la scorsa settimana dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Napoli: tre in carcere, 19 ai domiciliari e quattro obblighi di presentazione alla polizia, oltre al sequestro di beni per 10,2 milioni. I pm della Dda Catello Maresca, Marco Del Gaudio e Maurizio Giordano e il procuratore aggiunto Francesco Greco contestano, a vario titolo, reati di associazione per delinquere finalizzata all’emissione e all’utilizzazione di fatture false, corruzione, truffa aggravata, riciclaggio, favoreggiamento e occultamento di scritture contabili. In particolare, degli oltre dieci milioni sequestrati, sette sono stati bloccati a Selex service management, l’azienda del gruppo Finmeccanica al centro dell’inchiesta.
Ai domiciliari è finito l’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Carlo Malinconico. In carcere gli imprenditori Sabatino Stornelli (ex ad Selex Management), Maurizio Stornelli e Francesco Paolo Di Martino.
Il segreto di stato – Sul progetto, per anni – sottolinea la procura – non è trapelata alcuna informazione, in quanto su di esso era stato posto il segreto di stato. In virtù del quale, nel dicembre 2009, il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo aveva proceduto all’affidamento diretto, senza indire pertanto alcuna gara, alla Selex, la stessa società che aveva anche proposto il progetto al ministero.
L’indagine, per fatti avvenuti dal 2007 ad oggi, è concentrata su una serie di società che avrebbero avuto il solo scopo di emettere fatture per operazioni inesistenti. L’imprenditore avrebbe lucrato “ingenti importi (pari ad alcune decine di milioni di euro)”. Ciò grazie alla “sistematica condotta di corruzione” nei confronti dell’ad di Selex e del sottosegretario Malinconico.
Acquistavano gabinetti – Tanti gli episodi di uso “disinvolto” del denaro emersi nel corso delle indagini, riferisce l’agenzia Ansa. Come quello delle ingenti somme, una parte dei soldi liquidati alla Selex per il Sistri, che sarebbero finite nella ristrutturazione e nell’arredo della casa romana di un’amica del manager Sabatino Stornelli: trentaquattromila euro per una cucina, sedicimila per tende e divani, ventimila per i sanitari. 

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