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In Italia la mobilità elettrica può valere 300 miliardi al 2030

where Cernobbio (Como) when Mer, 06/09/2017 who roberto

La stima è contenuta in uno studio di Enel e The European House Ambrosetti presentato a Cernobbio. La filiera è da oltre 800mila occupati

La filiera allargata della mobilità elettrica in Italia può valere nel 2030 fino a 303 miliardi di fatturato, a condizione che la politica si doti di una visione di medio e lungo periodo che punti sullo sviluppo della rete di ricarica e incentivi la ricerca. È la previsione contenuta in uno studio di The European House Ambrosetti, in collaborazione con Enel, presentato al forum di Cernobbio.
 
La ricerca mostra che la rivoluzione elettrica, se le opportunità verranno colte, può più che compensare le perdite di occupati e fatturato nella mobilità tradizionale, una filiera che conta 160.000 imprese e 823.000 occupati
 
Lo studio parte da un’analisi dello stato di fatto, con la creazione di un indice del trasporto elettrico che vede primeggiare la Toscana, davanti a Lombardia e Emilia Romagna. Tra le Città metropolitane primeggia Firenze, seguita da Milano e Roma. Dal canto suo, ha ricordato l’amministratore delegato Francesco Starace, Enel è pronta a investire nei prossimi tre anni da 100 a 300 milioni di euro, a seconda del numero di colonnine, da un minimo di 7.000 a un massimo di 12.000. Dipenderà molto dalla risposta del mercato e dalle politiche industriali.
 
Il mercato mondiale di riferimento è di 2 milioni di auto full electric e ibride plug in, delle quali solo 9.820 in Italia.
 
“La mobilità elettrica – ha aggiunto Starace – è una rivoluzione in corso. Tutte le case automobilistiche l’hanno capito, e per quanto ci riguarda ci piace. Le batterie stanno diventando una parte importante della catena del valore”.
 
Per Francesco Venturini, direttore della divisione global e-solutions di Enel, “non esiste un ‘se’: la rivoluzione è in atto e arriverà. Bisogna inserire flessibilità nel sistema per sopperire alla non continuità delle fonti rinnovabili e l’auto elettrica è lo strumento perfetto per introdurre flessibilità, è una batteria su quattro ruote. Dobbiamo cercare di saltare sul treno, ma sta passando e serve essere a bordo tra qualche mese, non tra un anno, per evitare che tutto venga fatto da qualche altra parte”. 

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