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​Pneumatici fuori uso, per Unirigom crescono raccolta e gestione, ma il settore deve maturare

where Roma when Lun, 12/10/2015 who redazione

Dai lavori dell’Unione Recuperatori Italiani della Gomma di FISE UNIRE/Confindustria è emerso che il settore può oggi consolidarsi: per farlo occorre il decreto che disciplini il momento in cui il rifiuto, dopo il trattamento, diventa materia prima seconda

“Nel 2015 oltre 325.000 tonnellate di pneumatici fuori uso sono state raccolte in Italia. Di queste, il 45% viene avviato a riciclo, mentre il 55% segue la strada del recupero energetico. Sono alcuni dei dati emersi nel corso del convegno promosso da UNIRIGOM, l’Unione Recuperatori Italiani della Gomma di FISE UNIRE/Confindustria, a Roma. Dai lavori è emerso che il settore può oggi consolidarsi come pilastro dell’economia circolare del nostro Paese. Per farlo occorre il decreto che disciplini il momento in cui il rifiuto, dopo il trattamento, diventa materia prima seconda; un maggiore coordinamento nella ricerca e sviluppo; il sostegno agli acquisti verdi pubblici e privati di prodotti riciclati; l’IVA agevolata per i prodotti realizzati con materiali riciclati (almeno nella fase di avvio del mercato)”.

logo.jpgI numeri del riciclo pneumatici fuori uso - Secondo le ultime stime UNIRIGOM, baste sui dati della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, lo scorso anno sono state raccolte 325.096 tonnellate (erano 316.638 nel 2013) di pneumatici fuori uso, delle quali 146.752 (il 45%) sono state riciclate, mentre 178.344 (il 55%) sono state utilizzate per il recupero energetico.
A quattro anni dall’entrata in vigore del Decreto Ministeriale (82/11) che ha per la prima volta regolamentato e strutturato il settore, oggi le attività di raccolta e smaltimento, gestite dai Consorzi dei produttori/importatori, stanno offrendo ottime performance, garantendo anche lo smaltimento degli stock di pneumatici fuori uso per anni accatastati irregolarmente in alcune aree del nostro Paese. A fronte di un processo di strutturazione delle attività di raccolta e gestione ormai maturo, manca un’adeguata disciplina normativa che tenga conto anche dei progressi tecnologici degli ultimi anni e dei possibili e variegati impieghi dei materiali riciclati.

Un salto di qualità del settore - “Oggi il settore deve compiere un ulteriore salto di maturità” evidenzia il Presidente UNIRIGOM, Andrea Fluttero, “focalizzandosi su due obiettivi: da una parte, privilegiare la crescita della percentuale di riciclo di materiale a scapito della quota destinata al recupero energetico, come ci viene richiesto anche a livello europeo dalla gerarchia della gestione dei rifiuti; dall’altra, c’è la necessità di ridurre le esportazioni di questi materiali per evitare che tali flussi vengano portati all’estero (soprattutto Corea e Cina) senza alcun trattamento o con trattamenti solo grossolani, sottraendo quantitativi importanti all’industria del riciclo e ai settori produttivi nazionali”.

“Il settore” - conclude Fluttero - attende il decreto che disciplini il delicato momento del passaggio da rifiuto a End Of Waste (quando il granulo/polverino di gomma-rifiuto cessa di essere tale e diventa materia prima seconda) tramite una normativa chiara, omogenea, basata su standard adeguati e riconosciuti. Per raggiungere tutti questi obiettivi e confermarsi elemento importante dell’economia circolare nel nostro Paese è necessario che tutti gli attori della filiera (aziende, consorzi, enti di ricerca e istituzioni) facciano squadra”.

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