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Il Politecnico di Milano taglia i costi per il trattamento dei fanghi di depurazione

where Milano when Mer, 13/02/2019 who roberto

La nuova tecnologia, la cui ricerca è stata coordinata dal Politecnico di Milano nell’ambito del progetto europeo Sludgetreat, riduce del 35% i costi di gestione annuale

Il Politecnico di Milano coglie una fanghi-depurazione.jpgdelle sfide più importanti del servizio idrico integrato: la gestione dei fanghi di depurazione.
Con il progetto europeo Sludgetreat, che il Politecnico di Milano ha avviato nel 2015 e che si chiude in questi giorni, è stato messa a punto una soluzione che permette una disidratazione più efficace ed efficiente dei fanghi, riducendo il loro contenuto di acqua al 55%, e diminuisce i costi di trasporto e smaltimento del 35% annuo, per una gestione più sostenibile dell’intero processo di depurazione.

I fanghi prodotti dalla chiarificazione delle acque reflue sono liquidi: maggiore è il loro contenuto di acqua, maggiore è il loro costo di smaltimento e di trasporto. Basti pensare che attualmente in Lombardia vengono smaltite ogni anno 800.000 tonnellate di fanghi, per un costo di circa 120 € per tonnellata.

Ad oggi, le tecniche di disidratazione meccanica comunemente adottate presso gli impianti di depurazione delle acque di rifiuto sono la centrifugazione e la pressatura a nastro o su piastre, che riescono a ridurre il contenuto di acqua dal 95-98% al 70-75%.
La tecnologia basata sulla elettro-disidratazione (electro dewatering – EDW) sviluppata nell’ambito del progetto Sludgetreat consente di portare il contenuto di acqua al 55% in modo economicamente sostenibile, compensando il costo energetico con il minor costo di smaltimento, in quanto si riduce anche la massa da avviare a smaltimento.

Il maggiore consumo di energia di questa tecnologia rispetto alle tecniche di disidratazione puramente meccanica è più che compensato dal risparmio del costo di smaltimento, poiché la massa di fango umido da smaltire è inferiore. Il passaggio da disidratazione meccanica convenzionale a questa tecnica consente così di risparmiare fino al 35% all'anno sui costi di smaltimento dei fanghi.

In particolare, al centro della ricerca c’era la messa punto una macchina innovativa, basata sul principio della pressa a vite e dotata di opportuni elettrodi, che migliora la miscelazione del fango così disidratato rispetto ad altre macchine da poco presentate sul mercato del trattamento dei fanghi di depurazione.

Oltre a ridurre ulteriormente i costi di trasporto, ridurre il contenuto d’acqua sotto il 60% consente anche l’autosostentamento della combustione (e cioè la combustione senza utilizzo di combustibile ausiliario). Oggi questo grado di contenuto di acqua viene raggiunto con essiccamento termico (ad esempio così fa il nuovo inceneritore per fanghi di Zurigo), che richiede molta più energia rispetto alla tecnologia della elettrodisidratazione. I partner del progetto H2020 Sludgetreat sono Politecnico di Milano (coordinatore), X2 Solutions srl (Mirandola, Italia), Flubetech (Barcellona, Spagna), AIN (Pamplona, Spagna).

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