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​A2a, via libera di Milano alla cessione “sindacata” della quota. Ma non andrà sul mercato

where Milano when Gio, 26/01/2017 who redazione

Dopo l’ok di Brescia anche Palazzo Marino autorizza la cessione della quota prevista dal nuovo Patto di sindacato

palazzomarino2copiajpg.jpgVia libera del Consiglio comunale di Milano al nuovo patto parasociale di A2a, la società partecipata dai Comuni di Milano e Brescia. L'aula ha approvato la modifica del patto richiesta dal Comune di Brescia per poter dismettere una parte delle sue quote per esigenze di bilancio, con i voti favorevoli della sola maggioranza (29) e quelli contrari dell'opposizione (14). Si è espresso contro la modifica del patto anche il consigliere di Milano in Comune, Basilio Rizzo.

La quota “sindacata” in A2a scende ufficialmente al 42%. Dopo il via libera dello scorso novembre da parte del Comune di Brescia, è arrivata l'approvazione alla modifica dei patti parasociali della superutility dall'aula di Palazzo Marino, liberando così l'8% del capitale di A2a  che potrà quindi essere immesso sul mercato. La riduzione sarà paritetica: il 4% sarà sottratto alla fetta in capo a Brescia e l'altro 4% dalla porzione di capitale nelle mani di Milano.

In realtà, questa prospettiva vale solo per Brescia perché Milano ha approvato all'interno della delibera un emendamento che prevede comunque di non alienare la quota del 4% che spetta al comune per il prossimo triennio, mentre si invita a valutare una possibile estensione del patto di sindacato anche ad altri soci pubblici, come i comuni azionisti di Linea Group (Cremona, Crema, Lodi, Pavia e Rovato), Varese e Bergamo.

Anche Brescia, tuttavia, potrebbe adottare un approccio attendista. Una fonte politica del Comune esclude che l'intenzione di vendere quote a breve termine, contrariamente a quanto era stato ipotizzato anche dal sindaco, Emilio Del Bono, qualche mese fa per motivi di bilancio. "Anche a Brescia c'è un ripensamento. Al massimo si potrebbe cedere una piccola quota, ma solo se lo fa anche Milano, altrimenti resta una possibilità", ha sottolineato la fonte.
Allo stato attuale, Milano e Brescia detengono il 50% più due azioni della utility, i comuni di Linea Group, a seguito dell'operazione di A2a su Lgh, detengono poco più dell'1%, mentre a Varese e Bergamo fanno capo quote molto piccole.

immagini
Palazzo Marino, sede del Comune di Milano
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