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Allarme pagamenti – Le imprese siciliane dei rifiuti sono al collasso

where Palermo when Lun, 02/07/2012 who redazione

Appello di Confindustria Sicilia e Fise Assoambiente: senza il miliardo di euro atteso dalla regione a rischio gli stipendi di 10mila lavoratori già ad agosto

“Se non riceveremo concrete risposte dalla regione Sicilia saremo costretti a bloccare i pagamenti degli stipendi dei nostri dipendenti, oltre 10mila lavoratori, già dal mese di agosto e non escludiamo ripercussioni sui livelli occupazionali del settore e sulla corretta erogazione dei servizi. Le nostre imprese, attive nella gestione dei rifiuti in Sicilia, sono vicine al collasso a causa dei mancati pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni e la situazione è destinata nei prossimi mesi a diventare ancora più esplosiva se la regione non chiarirà cosa accadrà a fine anno, quando gli attuali consorzi e società d’ambito debitrici cesseranno di esistere: chi onorerà il debito di oltre un miliardo di euro verso le imprese?”. È questo l’appello alle istituzioni regionali promosso da Confindustria Sicilia e Fise Assoambiente, l’associazione che rappresenta in Confindustria a livello nazionale le imprese che operano in campo ambientale.
L’ammontare totale dei mancati pagamenti delle amministrazioni pubbliche verso le imprese che gestiscono i servizi di igiene ambientale a livello nazionale si aggira attorno ai 5 miliardi di euro, e nella sola Sicilia, secondo la Fise, tocca la quota record di 1 miliardo, appunto. “La situazione in Sicilia è diventata drammatica soprattutto dopo le ultime disposizioni introdotte dalla regione con la legge numero 26 del 9 maggio 2012 – denuncia una nota confindustriale – che prevede la chiusura delle società d’ambito, ovvero dei soggetti amministrativi che sovrintendono l’affidamento e la corretta gestione dei rifiuti, per il prossimo 31 dicembre senza precisare però chi subentrerà alle loro posizioni attive e passive, ovvero chi onorerà i debiti verso le imprese del settore”.
Il timore delle aziende è che l’ammontare dei crediti sia sottoposto al regime di liquidazione, cui conseguirebbe solo una parziale restituzione delle somme con tempistiche non definite.

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