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Bollette acqua, Federutility: non pagate per 3,8 miliardi – In testa ai morosi la PA

where Roma when Lun, 30/09/2013 who redazione

L’acqua in Italia si misura poco e soprattutto non si pagano le fatture. Su 6,1 miliardi di fatture emesse, quasi 4 non vengono pagate. L’indagine “stana” cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione

In Italia il 4,3% delle utenze, pari a 860.000 famiglie, non paga l’acqua. E il problema non è solo di portafoglio, dato che le bollette elettriche sono più alte ma vengono pagate, ma di una scarsa propensione al pagamento, dovuta a motivi storici: dal semplice malcostume alle ragioni tecniche, come l’impossibilità di “staccare” l’acqua ad utenze condominiali.
Risultato? Un “buco” nelle casse dei gestori idrici pari a 3,8 miliardi di euro in tutto. Si tratta di crediti scaduti, ovvero superiori a 24 mesi, rilevati dal “Dossier sulla morosità nei servizi idrici”, presentato a Roma nei giorni scorsi da Federutility, la federazione che riunisce le aziende di servizi pubblici di acqua ed energia. Tra i peggiori pagatori spicca la Pubblica Amministrazione: l’8% dei Comuni è moroso, mentre lo Stato contribuisce per circa il 6,5%.
“Per comprendere l’impatto di questi numeri sul comparto idrico, occorre tenere presente che i quasi 4 miliardi di crediti scaduti deriva per il 45% da utenti domestici, rilevando un dato patologico per la tenuta economico-finanziaria del sistema”. Così Claudio Cosentino, Direttore dell’Area idrica di Federutility e coordinatore dello studio, che lancia l’allarme sugli investimenti in opere ambientali, pianificate ma spesso non realizzate per mancanza di copertura. “L’insieme dei gestori idrici riesce, con grande fatica, ad investire 1,2 miliardi all’anno in opere di protezione ambientale; ma il livello degli investimenti potrebbe essere decisamente più alto se riuscissimo a riportare ad un livello fisiologico il tasso di morosità nell’idrico”.
Il confronto è con i servizi energetici: nell’energia elettrica, infatti, il tasso di morosità si colloca all’1,2%, nonostante la spesa media per una famiglia italiana sia pari a 518 euro/anno contro i 231 euro/anno per i servizi idrici.
Per Massimiliano Bianco, nuovo direttore generale di Federutility, “questo settore può e deve diventare capace di premiare le efficienze, come avviene per altri settori regolati. Tutti dobbiamo imparare a dare all’acqua il valore che merita, non soltanto a parole”.

 

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