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​Eccellenze nei servizi pubblici, Smat di Torino vince il premio “Top Utility”

where Roma when Lun, 24/02/2014 who redazione

Riconoscimenti anche a Edison, per la sostenibilità, ad Hera per la comunicazione, a Publiambiente per l’innovazione. Tra le Pmi vince Acque di Empoli. Althesys: “Anche con la crisi, nel 2012 sono cresciuti i risultati economici, sociali, tecnologici delle migliori cento aziende di servizi pubblici locali”

Nel 2012 le imprese di servizi pubblici locali hanno superato la crisi con risultati economici e finanziari stabili o, in molti casi, addirittura in crescita. Acquedotti, aziende elettriche e del gas, aziende del comparto dei rifiuti, per esempio, hanno investito oltre 4,2 miliardi di euro, pari allo 0,3% del Prodotto interno lordo e hanno sviluppato ricavi per 130 miliardi con 130mila dipendenti. Queste cento aziende rappresentano il 66% dell’energia distribuita nel Paese, il 79% dell’acqua potabile erogata al 71% della popolazione e il 38% dei rifiuti raccolti.
Crescono nei dati economici, ma anche in quelli sociali e ambientali, e rafforzano il dialogo con i consumatori. Le loro dimensioni contano per il successo, ma non sono determinanti: alcune utility di taglia più contenuta e locale hanno avuto risultati migliori di grandi imprese quotate in Borsa.
Emerge dallo studio condotto sulle maggiori cento aziende italiane pubbliche e private dell’energia, dell’acqua, del gas e dei rifiuti messe a confronto in occasione della seconda edizione della Top Utility Analisys, realizzata da Althesys in collaborazione con Federutility, Federambiente, Confservizi, Fise Assoambiente, Assoelettrica, Federchimica, Confindustria Energia, Cedec, Gse, Unioncamere, Aidi, Assocarboni, Fast, Fcs e EnergyLab, per valutare in un’ottica integrata di sostenibilità economica, finanziaria, ambientale e sociale le performance delle principali utility attive in Italia.
Il confronto ha consentito di valutare le cento maggiori utility e di dare una graduatoria che valorizza le eccellenze: per qualità assoluta d’impresa è prima la Smat - l’acquedotto di Torino - seguita da due aziende idriche toscane, la Publiacqua di Firenze e Acque Spa di Empoli.
Per sostenibilità, le prime tre sono l’Edison (energia), l’Acea di Roma e l’Etra, multiutility di Bassano (Vicenza). Nella qualità della comunicazione spicca la Hera di Bologna con la lombarda A2A e l’Enel. Per innovazione è prima la toscana Publiambiente (settore rifiuti) con acquedotto Ciip di Ascoli Piceno e, terza, la società di servizi rifiuti Contarina della Marca trevisana.
Un’analisi a parte è stata fatta per le imprese di dimensioni minori, con fatturato sotto i 150 milioni: in testa per qualità aziendale l’acquedotto empolese Acque, l’acquedotto aretino Nuoveacque e la multiutility Marche Multiservizi.
Tra gli highlight dello studio viene evidenziato che il comparto idrico ha un rapporto fra Ebitda e ricavi oltre il 20% ed è quello che investe di più, in relazione al volume d’affari (24,7%); il settore dei rifiuti, invece, ha una redditività limitata dalle attività labour intensive ma ha raddoppiato gli investimento rispetto al 2011; i settori a forte intensità di capitali e di investimenti sono l’energetico e l’idrico, i quali per questo motivo mostrano un indebitamento più alto; le multiutility e le aziende energetiche hanno un rapporto investimenti-fatturato inferiore poiché hanno maggiormente investito in passato.
Passando a comunicazione e ambiente la ricerca rileva come il 75% delle Top 100 pubblica online il bilancio d’esercizio, e che sono in rapida crescita le applicazioni per smartphone e i siti ottimizzati per la fruizione da mobile (+9%).
“Per scoprire queste eccellenze – spiega l'economista Alessandro Marangoni, amministratore delegato di Althesys e coordinatore della ricerca Top Utility – abbiamo esaminato 153 parametri in cinque diverse aree di valutazione, cioè il criterio economico-finanziario, i risultati operativi e la capacità di innovazione, la sostenibilità, i clienti e lo sviluppo sul territorio, la qualità della comunicazione. Il metodo di valutazione che abbiamo adottato considera anche le dimensioni e le differenti aree di business. L’obiettivo è fornire alle imprese, alla classe dirigente ma soprattutto ai consumatori le indicazioni generali sull’andamento del settore, gli strumenti per valutare i cambiamenti, e l’obiettivo è anche premiare chi si è distinto”.
L’analisi delle cento maggiori aziende presenti in Italia nei settori dell’energia, dell’acqua, del gas e dei rifiuti ha valutato le imprese in un’ottica integrata di sostenibilità economica, finanziaria, ambientale e sociale le performance delle principali utility operanti in Italia. Il ritratto vede una prevalenza di piccole e medie imprese (49), ma ci sono anche importanti gruppi nazionali e internazionali; molte sono multiutility (34). Le cento migliori utility sviluppano ricavi per 130 miliardi e investimenti oltre i 4 miliardi, con 130.000 addetti. Rappresentano il 66% dell’energia distribuita, il 79% dell’acqua potabile fornito al 71% della popolazione e il 38% dei rifiuti raccolti.
“Ci sono valori di eccellenza anche tra le piccole aziende, dove la migliore raccoglie in maniera differenziata oltre l’80% dei rifiuti”, conclude l’economista Marangoni.

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