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​Estra vuole quotarsi in Borsa, ma manca il via libera di 99 comuni toscani

where Milano when Lun, 12/05/2014 who redazione

Per quotarsi sul listino Aim occorre la delibera dei numerosi comun coinvolti. L’ipotesi è di realizzare l’approdo a luglio

La multi utility toscana Estra vuole sbarcare in tempi rapidi in Borsa (sul listino Aim), ma mancano ancora le delibere di parte dei suoi numerosi azionisti pubblici. La situazione è spiegata su Repubblica. Dietro i tre grandi azionisti di Estra (Intesa Siena al 28%, Coin-Gas Arezzo al 28% e Consiag Prato al 44%) ci sono infatti ben novantanove comuni toscani, e tutti devono formalmente approvare lo sbarco in Borsa dell’utility specializzata nella vendita e distribuzione del gas (più altre attività legate alle telecomunicazioni e alla vendita del Gpl dove non riescono ad arrivare con il metano). L’ipotesi è di realizzare l’approdo al listino nella prima parte di luglio, ma non è detto che si faccia in tempo e che non ci sia uno slittamento a dopo l’estate (anche causa delle elezioni amministrative in molti comuni). “Noi lavoriamo con l’obiettivo di arrivare alla quotazione prima dell’estate, ma per approvare una delibera comunale occorre un tempo non aziendale” sottolinea Alessandro Piazzi, amministratore delegato di Estra. Nel frattempo, si sta completando la messa a punto della macchina. Estra punta infatti decisamente alla crescita e già ora fa parte dei primi dieci gruppi del gas in Italia: il bilancio 2013, che deve ancora essere approvato in assemblea, si è chiuso con un fatturato in lieve crescita, (da quasi 660 a 690 milioni di euro), un Ebitda sceso da circa 65 a 59 milioni e un utile netto praticamente dimezzato, intorno a 5 milioni.

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Palazzo sede di Estra (Toscana)
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