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​Federutility: “Estendere il bonus edilizia anche ai cimiteri”

where Roma when Lun, 03/11/2014 who michele

Sono 16.000 i cimiteri di proprietà comunale gestiti da oltre 6.000 soggetti. Secondo la federazione le attività funerarie sono le ultime, tra i servizi di pubblica utilità, ancora in attesa di una legge di settore

Un servizio pubblico universale, socialmente sensibile eppure privo di un quadro normativo organico e trasparente, capace di garantire cittadini e consumatori nella scelta di servizi di qualità.
È la realtà dei servizi funerari caratterizzato da circa 16.000 cimiteri di proprietà comunale e gestiti da oltre 6.000 soggetti: società di capitali partecipate dagli enti locali, affidamenti a “terzi” o in project financing.
Un comparto sociale, ma anche economico, che Federutility vuole valorizzare nei giorni della commemorazione dei defunti, chiedendo l’estensione delle detrazioni fiscali, oggi valide per la casa e gli arredi, anche per la ristrutturazione, delle tombe familiari e delle tombe monumentali all’interno nei cimiteri,. Aldilà degli effetti positivi sul settore edile e marmoreo, questo favorirebbe un rilancio culturale della monumentalità cimiteriale, di cui l’Italia custodisce veri e propri gioielli.
Caratterizzato da “imprese sociali”, ma anche da molti soggetti imprenditoriali privati, il settore è ancora privo di una legge quadro. Il Parlamento è impegnato in queste settimane nell’esame di un disegno di legge (Ddl Vaccari – AS 1611) che potrebbe per la prima volta dare organicità alle svariate norme nazionali, regionali e comunali e offrire trasparenza a cittadini e consumatori nella scelta dei servizi funerari e cimiteriali.
Per Federutility - che raggruppa la rappresentanza di SEFIT (Servizi Funerari pubblici Italiani) - tra i settori di pubblica utilità, quello funerario (inteso come somma dei servizi cimiteriali, funebri, di cremazione e di illuminazione votiva) è forse l'ultimo senza una legge di settore. Il vuoto potrebbe essere colmato se il ddl Vaccari, attualmente all’esame del Senato, fosse rapidamente tradotto in legge, dando così risposte adeguate alle necessità imprenditoriali, sia pubbliche che private, per realizzare un assetto strutturale di medio e lungo periodo per il settore.
In particolare, il ddl consentirebbe “la razionalizzazione del sistema cimiteriale italiano, con la nascita di ambiti territoriali ottimali. Il risultato sarebbe la riduzione dei gestori dagli attuali 6.000 a non più di 400, ottenendo insieme economie di scala e omogeneizzazione regolamentare e tariffaria tra territori contigui, e per i cittadini una maggiore sicurezza di disporre di tombe quando necessitano”.
La federazione sottolinea come occorra strappare parte del settore dalle mani della pura speculazione e compiere la completa maturazione verso una sana imprenditorialità, con l’individuazione di politiche di medio termine che consentano l’aggregazione degli operatori e la trasparenza del settore. “Solo così - conclude la nota - potrà essere data dignità ad un settore spesso bistrattato, mettendo in moto investimenti soprattutto privati destinati a un netto miglioramento di qualità del servizio ai cittadini”.
 

 

 

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