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​Fondi Ue alla depurazione, Federutility: Orlando e Vendola esempio per la gestione dei fondi Ue

where Roma when Mar, 12/11/2013 who redazione

Il direttore generale Bianco: “Da tempo lanciamo allarmi sulle multe europee per i ritardi. Con l’intervento dei Ministeri Ambiente e Infrastrutture si potrebbero evitare”

“La conferenza del Ministro dell'Ambiente e della regione Puglia sul tema dei progetti per la depurazione e i finanziamenti UE dimostra che coordinando gli sforzi si possono raggiungere risultati rilevanti”. Lo si legge in una nota diffusa da Federutility a commento di quanto detto da Andrea Orlando e dal governatore Nichi Vendola, che hanno illustrato i buoni risultati raggiunti in materia di utilizzo dei fondi Ue per opere fognarie e depurative.
“Le nostre aziende in tutto il Paese - rileva Federutility - hanno già progetti cantierabili e sarebbero in grado di collaborare con le istituzioni per attivare i fondi UE, senza il timore di incorrere nell'accusa di aiuti di Stato, ma semplicemente valorizzando la capacità progettuale. Insieme, il Ministero dell'Ambiente e il Ministero per le Infrastrutture potrebbero mettere la parola fine al rischio di multe da 700 mila euro al giorno che sta per colpire moltissimi Comuni italiani"
Il direttore generale Massimiliano Bianco ricorda anche che “il 30% dei cittadini italiani scarica ancora i propri reflui fognari senza alcun trattamento, pregiudicando la qualità ambientale del territorio e lo sviluppo economico di intere aree.
La condanna ricevuta dalla Corte di Giustizia Europea lo scorso anno non ha prodotto l’accelerazione negli investimenti che sarebbe necessaria. Occorre invece scongiurare le multe milionarie che arriveranno dalla Commissione Ue tra poco più di un anno”.
Federutility - la federazione che riunisce le aziende dei servizi idrici ed energetici in Italia - richiama poi l’attenzione di decisori politici e opinione pubblica sul tema della qualità ambientale e della salvaguardia di fiumi, laghi e mari. I reflui delle nostre città, infatti, non vengono adeguatamente trattati, così come invece previsto dalla normativa europea e nazionale. L’Italia l’anno scorso è stata condannata dai Giudici europei, che hanno elencato i Comuni fuori legge (oltre 100); tra questi, note mete turistiche come Rapallo e Santa Margherita Ligure (GE), Capri e Ischia (NA), Porto Cesareo (LE), Messina e Giardini Naxos.
“È evidente a tutti l’impatto che tale arretratezza nei servizi idrici produce sul tessuto dei territori. Al danno ambientale - spiega ancora Bianco - si aggiunge quello economico, con multe che potranno arrivare fino a 714.240 euro per ogni giorno di ritardo; una somma forfettaria, pari ad un minimo di 9 milioni; la sospensione dei fondi Ue fino all’adeguamento alla Direttiva (pari a circa 30 miliardi fino al 2015)”.
 
 

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