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​Galletti: gestione pubblica o privata ma nel rispetto del servizio idrico efficiente

where Roma when Lun, 08/02/2016 who redazione

Il ministro, in audizione alla Commissione Ambiente, ha detto che il principio della copertura dei costi deve essere salvaguardato anche per aziende pubbliche

gianlucagalletti.jpgServizio idrico, a gestione pubblica o a gestione privata? Vanno bene entrambi, purché si parta dalla consapevolezza che l'efficienza del servizio idrico in Italia è una sfida che dobbiamo ancora vincere, che è complessa e incrocia inefficienze antiche e carenze strutturali croniche con sprechi che sono inammissibili per un bene tanto prezioso. Così il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti in audizione in Commissione Ambiente, nell'ambito dell'esame in sede referente della proposta di legge recante “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico”.

La questione ATO -  “Alla luce di queste considerazioni - ha puntualizzato il ministro -  credo che le aggregazioni vadano fatte, pubbliche e private”. Di qui l’analisi si sofferma su controllo e messa in regola delle gestioni attuali, ma anche la definizione stessa degli Ato, gli Ambiti territoriali ottimali in cui suddividere il Paese ai quali Galletti rivolge grande attenzione perché “l'economia non la fai sulla gestione ma sulle dimensioni” e “se il mercato è troppo piccolo quel servizio sarà difficilmente in pareggio e la copertura del chi inquina paga si fa difficile”. Il punto è che per l'acqua oggi in Italia “abbiamo 2mila gestori, mentre l'ottimale sarebbe cento”.

Salvaguardato il recupero costi - “Nel caso in cui si scegliesse la gestione pubblica - continua Galletti - si escluderebbe la generazione di profitto a vantaggio del gestore, ma si dovrebbe prevedere che gli utenti del servizio ne supportino integralmente i costi, anche se senza ricarico economico e fatta salva la previsione di strumenti sociali”. Su questo, “la politica tariffaria deve essere volta, oltre che al conseguimento di un razionale utilizzo della risorsa, anche a garantire l'equilibrio economico-finanziario''. Non è esclusa dunque la gestione pubblica purché “sia salvaguardato il principio del recupero dei costi”.

Basta sprechi, servono investimenti - “L'obiettivo che perseguiamo è che, a seguito dell'entrata in vigore della legge che stiamo discutendo, non si verifichino più gli sprechi cui troppo spesso abbiamo assistito, e che non si incentivino comportamenti scorretti - come quello di preferire l'assunzione di grandi quantitativi di personale piuttosto che procedere ai necessari investimenti, di non garantire un'adeguata potabilizzazione delle acque né la necessaria realizzazione di infrastrutture di adduzione, fognature, zoomaspx.jpegdepurazione”.

Per Giovanni Valotti, presidente di Utilitalia - la federazione che riunisce la totalità dei gestori del servizio idrico integrato - “le parole del Ministro dell'ambiente Galletti mostrano una nuova attenzione politica e un approccio molto pragmatico al tema delle risorse idriche. Ci si basa sui dati di fatto. Per un paese che, a distanza di venti anni dalle direttive UE sulla depurazione è sotto sanzione per i ritardi infrastrutturali cronici, è fondamentale che si ricominci a parlare di investimenti e di copertura tariffaria in linea con i principi europei”.

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Ministro dell'Ambiente Giovanni Valotti, presidente di Utilitalia
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