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Gruppo Cap, quale modello di città per rispondere ai cambiamenti climatici

where Milano when Gio, 07/12/2017 who roberto

Il gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano ha organizzato un convegno dal titolo “Invarianza idraulica e piani di drenaggio sostenibile urbano”

Quali sono le soluzioni più innovativealessandrorusso.jpg per far fronte a fenomeni atmosferici come esondazioni e bombe d’acqua? È possibile trasformare la pioggia in una risorsa per le smart city? Per rispondere a questi e altri quesiti, Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, ha organizzato un convegno dal titolo “Invarianza idraulica e piani di drenaggio sostenibile urbano”, chiamando al tavolo dei relatori tutti i soggetti coinvolti: tecnici del servizio idrico integrato, docenti universitari, rappresentanti della Regione Lombardia, nonché le associazioni ambientaliste attive nel territorio e Legambiente.

“Per le aziende che gestiscono il servizio idrico integrato - ha detto Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP (nella foto) - l’approvazione del regolamento rappresenta un punto di svolta, un nuovo paradigma che scandisce modalità e tipologia di interventi come risposta al complesso rapporto acqua e città, in passato sottovalutato. Un rapporto che deve essere gestito solo con un approccio integrato, mettendo a disposizione la nostra competenza tecnica con le amministrazioni comunali, gli enti territoriali, l’esperienza accademica”.

Obiettivo dell’incontro è comprendere insieme la direzione e gli strumenti da adottare nel territorio della città metropolitana per avviare un nuovo corso nella progettazione dei piani urbanistici, tutelando ambiente e cittadinanza dai rischi idrogeologici. Cosa appunto prevista dal Regolamento regionale sull'invarianza idraulica n.7 del 23.11.2017 (con DGR n. 7372 del 20/11/2017) che proprio martedì 28 novembre è entrato in vigore imponendo alle amministrazioni comunali l’adeguamento dei piani urbanistici e dei regolamenti edilizi.
Per invarianza idraulica gli esperti intendono il principio in base al quale la portata idrica massima, risultante dal drenaggio di un’area, deve essere costante prima e dopo la trasformazione dell’uso del suolo nell’area specifica. Principio che si applica agli interventi di ristrutturazione edilizia, urbanistica e di nuova costruzione.
“L’ambiente deve diventare un elemento di sviluppo, afferma Mario Clerici, Regione Lombardia. In particolare l’acqua deve essere considerata uno strumento che crea opportunità. Per questo è importante integrare una serie di strumenti che possano dare il via a politiche attive. Ne sono un esempio i “contratti di fiume”, pensati per la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico”.
“L’invarianza idraulica è una profonda e forte innovazione legislativa, ma non è sufficiente”, sostiene Damiano di Simine, di Legambiente Lombardia, intervenuto al tavolo di confronto. “Occorre un riconoscimento del valore degli interventi delle infrastrutture verdi che oggi non sono coperti né dalle entrate del servizio idrico, né dagli ambiti urbanistici. La soluzione è incentivare, defiscalizzando, sia gli interventi da parte dei privati che quelli dall’amministrazione pubblica”.
“Senza dubbio il gestore del servizio idrico, conclude Marco Callerio, Progettazione e direzione lavori Gruppo CAP, ha un ruolo strategico nell’applicazione del regolamento sull’invarianza. Ogni gestore dovrebbe poter coordinare i piani comunali, portandoli a una logica di rete sovracomunale”.
Il know-how condiviso andrà ad aggiornare il contenuto del “Manuale per le buone pratiche dei sistemi di drenaggio urbano” che Gruppo CAP metterà a disposizione degli addetti nei prossimi mesi.

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