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Hera, crescono gli investimenti nell’idrico: 158 milioni di euro

where Bologna when Gio, 17/10/2019 who roberto

Sono stati investiti dalla multiutility nel solo 2018 in progetti di riuso delle acque, di efficientamento e di rigenerazione delle fonti. Pubblicato il report “In buone acque”

Il Gruppo Hera – che serve 3,6 milioni hera-idrico.jpgdi cittadini ed è il secondo operatore nazionale per volumi di acqua venduta – continua a tutelare i suoi territori di riferimento attraverso una politica aziendale fatta di ricerca, innovazione e investimenti, che ha già mostrato di saper reggere l’urto anche a fronte di prolungati periodi di siccità. Come si legge all’interno di In buone acque, report di sostenibilità di cui la multiutility ha appena pubblicato la nuova edizione, gli investimenti nel settore idrico effettuati da Hera sono superiori del 20% alla media nazionale e nel solo 2018 hanno raggiunto i 158 milioni di euro, destinati per il 52% all’acquedotto, per il 31% alle fognature e per il 17% alla depurazione. In crescita rispetto all’anno precedente, tali investimenti raggiungono i 178 milioni di euro includendo i lavori finanziati da terzi e quelli realizzati o finanziati da Romagna Acque e, per il Gruppo, consolidano un trend di lungo corso, che dal 2002 a oggi ha evidenziato un impegno non inferiore – in media - ai 100 milioni di euro l’anno.

L’elevato grado di infrastrutturazione del servizio idrico integrato, infatti, esige interventi continui e ingenti, per fare fronte ai quali occorrono capacità progettuali ed esecutive importanti, precluse ai molti piccoli operatori che contraddistinguono un settore ancora troppo frammentato. Questo spiega le tante procedure di infrazione in materia di fognatura e depurazione aperte dall’Unione Europea nei confronti dell’Italia. Bene la multiutility, che copre il 91% del fabbisogno totale del servizio di depurazione nei territori serviti.
Economia circolare per l’acqua: dalla decarbonizzazione del servizio alla tutela della risorsa idrica
 
Restituendo all’ambiente un’acqua compatibile con l’ecosistema, il Gruppo Hera conferma così – anche nell’ambito del servizio idrico integrato – il proprio orientamento in favore di un’economia circolare e rigenerativa. In particolare, aderendo alle richieste del Global Compact delle Nazioni Unite sulla gestione sostenibile della risorsa idrica, la multiutility conferma il proprio impegno a favore di una continua innovazione del servizio tesa alla sua progressiva decarbonizzazione, in linea con le richieste emerse anche dai Fridays for Future. Questo avviene non soltanto con l’utilizzo di sola energia rinnovabile, ma anche attraverso progetti di efficientamento energetico e di ottimizzazione dei processi coinvolti nella depurazione. Come effetto di tutto ciò, entro il 2022 la multiutility si propone di ridurre del 10% i propri consumi di acqua, una misura pari a 134 mila metri cubi – cioè al consumo di mille famiglie. Significativo, in questo contesto, il riuso delle acque in uscita dal depuratore di Bologna (circa 500 mila metri cubi di acqua), cui faranno seguito analoghi interventi a Bologna, Modena e Forlì-Cesena.
Grazie ai clienti Hera che bevono acqua del rubinetto si evita la produzione di 270 milioni di bottiglie di plastica.
 
Da questo impegno, ovviamente, non sono esclusi nemmeno i cittadini, le cui buone pratiche sono fondamentali per la complessiva sostenibilità del servizio idrico integrato. A questo proposito vale la pena di ricordare che il 35% dei clienti Hera, scegliendo di bere acqua del rubinetto, evita la produzione e il trasporto di 270 milioni di bottiglie di plastica, scongiurandone un impatto ambientale acuito dal fatto che, in Italia, solo il 20% dell’acqua imbottigliata viaggia su rotaia.

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