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Inceneritore di Parma: al via le prove a caldo con il pattume

where Parma when Mar, 30/04/2013 who redazione

Iren “sfida” il sindaco a 5 Stelle e accende temporaneamente l’impianto per non perdere gli incentivi statali. Presidio di protesta a Ugozzolo. La giunta, assente, manda i tecnici

Cala il sipario sulla vicenda dell’inceneritore di Parma. Nonostante le promesse elettorali del Movimento 5 stelle, e le battaglie a suon di esposti di comitati e singoli cittadini, l’impianto Iren di Ugozzolo ha iniziato ieri mattina le prove a caldo di smaltimento dei rifiuti per entrare a regime entro metà maggio. Quello iniziato è un periodo di avvio temporaneo che prevede cinquanta ore di incenerimento per tarare i macchinari, una procedura la multiutility aveva tempo fino al 30 aprile per avviare senza perdere gli incentivi statali.
Un gruppo di manifestanti della rete contro gli inceneritori, tra cui l’avvocato “no termo” Arrigo Allegri, ha stazionato fin dalle prime ore del mattino davanti ai cancelli dell’impianto per bloccare eventuali camion di rifiuti in arrivo. Tentativo vano perché, come comunicato in seguito da Iren, i rifiuti da bruciare erano già presenti nel sito dai giorni scorsi. Verso le 11 i manifestanti si sono dispersi.
L’assessore Folli: “Apprendiamo dell’accensione dalla stampa” – Nessun esponente dell’amministrazione comunale grillina era presente, ma l’assessore all’Ambiente, Gabriele Folli, ha reso noto che “funzionari del servizio Ambiente del comune, insieme alla polizia municipale, erano presenti all’ingresso del Paip per verificare e verbalizzare le procedure connesse all’avvio temporaneo dell’impianto, di cui la giunta ha appreso notizia dalla stampa locale”. Secondo l’assessore, infatti, “non è giunta nessuna comunicazione in tal senso”.
Intanto l’opposizione va alla carica: “Il termovalorizzatore parte in barba alle promesse elettorali del Movimento 5 stelle, del sindaco e di Grillo in persona, che aveva detto che sarebbero dovuti passare sul cadavere di Pizzarotti per far partire l’impianto”, dice il consigliere Maria Teresa Guarnieri (Altra Politica). “Resta l’amarezza – aggiunge – di un dibattito politico finalizzato solo al risultato elettorale e una richiesta di danni da Iren per 28 milioni di euro che i parmigiani dovranno pagare per i ritardi causati dalla richiesta di sequestro del cantiere avanzata dal comune la scorsa estate”.
A questo punto, la proposta del M5s di una commissione di indagine sull’iter autorizzativo del polo ambientale, che l’opposizione ha affossato in consiglio comunale rifiutandosi di farne parte, potrebbe rinascere.

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