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Il Nord che ha sete - ANBI: ancora un mese di riserve idriche, poi se non piove saranno guai

where Milano when Gio, 21/03/2019 who roberto

Per il direttore di Anbi, Massimo Gargano, la grande assente quest’anno è la neve, Gargano ricorda che nel 2017 la siccità costò all'agricoltura del Nord Italia ben 2 miliardi di danni

"Abbiamo ancora un mese di riserve po-secca.jpgidriche sufficienti per le regioni del Nord e, se non pioverà bene in questo lasso di tempo, avremo problemi molto seri per tutte le economie dei territori, a partire da quella agricola". Lo dice all'ANSA il direttore dell'Anbi, l'Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue, Massimo Gargano, a proposito della situazione di allerta che si sta verificando sopratutto nel Nord Italia, anche alla luce anche degli ultimi dati del rapporto Ispra.

"Tra un mese potremo fare l'esatto punto della situazione - precisa Gargano - perchè il problema non sono solo le scarsissime precipitazioni del periodo invernale, ma è la neve la vera ‘grande assente’ di quest'anno. La scarsità di manto nevoso, infatti, riduce ulteriormente la speranza che laghi e fiumi si riassestino dopo lo scioglimento primaverile". Quanto alle condizioni del fiume Po, esse sono in linea con quelle registrate durante l'intensa siccità del 2007, ancora più grave di quella che nel 2017 costò all'agricoltura del Nord Italia ben 2 miliardi di danni". 

"Ci siamo sentiti in dovere di presentare un piano nazionale per gli invasi; l'Italia, ancora oggi, è un Paese in cui piove, quasi 1000 millimetri di pioggia all'anno, e solo il 10% di questa risorsa viene trattenuto". Lo dichiara Francesco Vincenzi, presidente dell'Anbi (Associazione nazionale bonifiche, irrigazioni e miglioramenti fondiari) durante un'audizione in commissione Agricoltura del Senato, in relazione all'affare assegnato sulle problematiche dei consorzi di bonifica e di irrigazione.

"È chiaro - sottolinea - che non possiamo più pensare di trattenerla per un solo uso, ma dobbiamo mettere insieme le sinergie necessarie per creare dei bacini di trattenimento della risorsa ad usi plurimi (antropico-umano, agricolo, energetico e tutti gli altri usi che poi ne derivano)". Ci saranno "250 milioni nei prossimi 4 anni - puntualizza - di investimento, e 30 progetti circa presentati, di cui 23 sono dei consorzi di bonifica".

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