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​A Pisa oltre la metà delle condotte idriche sono fatte con l’amianto

where Pisa when Lun, 01/12/2014 who michele

È il clamoroso dato comunicato  dall’assessore al Bilancio Andrea Serfogli e proveniente dall’Autorità Idrica Toscana

Oltre la metà delle tubature dell’acqua della rete idrica di Pisa sono fatte di composti di cemento amianto. È questo il dato clamoroso - ripreso da Greenreport - proveniente dall’Autorità Idrica Toscana che l’assessore al Bilancio Andrea Serfogli ha comunicato al consiglio comunale in seguito a due atti ispettivi presentati dai consiglieri Armando Paolicchi (Gruppo misto) e Valeria Antoni (M5S).tubaturericopertediamianto.jpg

Un tema importante di cui si discute un po’ in tutta la Toscana nelle ultime settimane, a partire da un’inchiesta svolta dal laboratorio politico “Per un’altra città”, pubblicata a inizio novembre, che rilevava proprio la grande quantità di questo materiale nel territorio fiorentino, chiamando in causa Publiacque. Si tratta dunque si percentuale rilevante di tubature, il 52%, presente un po’ in tutto il territorio comunale, con minor incidenza nell’area del centro storico e nei quartieri di più recente costruzione, dato che nel 1992 la legge ne ha escluso l’utilizzo non rendendo però obbligatoria la sostituzione di quelle esistenti.

Una diffusione che, stando alle leggi vigenti, non inciderebbe però sulla potabilità dell’acqua. Questa infatti, spiega la relazione fornita dall’Autorità Idrica e letta da Serfogli, “viene valutata sulla base delle leggi vigenti (direttiva direttiva 98/83/CE) che non prevedono la ricerca di fibre di amianto nell’acqua, dato che piccole quantità di fibre non costituiscono pericolo così come affermato dall’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità). Tanto che l’Unione Europea non ha ritenuto di fissare limiti”.

Se, al momento, gli studi scientifici sembrano escludere che l’ingestione di amianto in piccole quantità costituisca pericolo per l’appartato gastro-intestinale, l’EPA statunitense (Environmental Protection Agency) prende in considerazione che l’amianto eventualmente contenuto nell’acqua possa contribuire ad aumentare il livello di fondo delle fibre aerodisperse, e quindi il rischio legato alla possibile assunzione per via inalatoria, fissando il valore limite a 7 milioni di fibre/litro. Stando alla relazione dell’Autorità Idrica Toscana gli ultimi rilevamenti sulle fibre di amianto presenti nella nostra acqua risalgono al 1996 – quasi vent’anni fa – quando si attestavano a un valore di 1600 fibre al litro e molto al di sotto, dunque dei limiti fissati dall’EPA. Ma, data l’alta percentuale di tubature contenenti amianto, l’Autorità idrica ha annunciato che insieme alle ASL di riferimento, avvierà una campagna di campionamento per verificare le quantità di fibre di amianto presente nell’acqua.
 
 

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Tubazioni acqua ricoperte con fibre di amianto (eternit)