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Rifiuti. La Tari per le imprese del commercio è cresciuta del 76% in 10 anni

where Roma when Gio, 12/09/2019 who roberto

I dati dell'Osservatorio tasse locali di Confcommercio. Tra le attività che pagano di più ortofrutta, fiorai e pescherie (24,3 euro al metro quadro)

Continua ad aumentare la tassa rifiuti per le bancarelle.jpgimprese del commercio e dei servizi: nel 2018 è arrivata a 9,5 miliardi, con un incremento, dal 2010, del 76% (+4,1 miliardi). Il dato emerge dal  secondo monitoraggio dell'Osservatorio tasse locali di Confcommercio, che raccoglie e analizza i dati relativi alla Tari (Tassa rifiuti) pagata dalle imprese del terziario.
 
Tari, nel Lazio la più alta - Lo scostamento dai fabbisogni standard è una delle principali cause dell'aumento dei costi: in Piemonte, Basilicata e Calabria gli scostamenti maggiori, Toscana e Abruzzo le regioni più virtuose; l'aumento è generalizzato anche per la Tari pro-capite: la più elevata nel Lazio (261 euro), la più bassa in Molise (130 euro).
 
Servizi, sufficienti in 5 regioni - A fronte di costi sempre più alti, calano livello e quantità dei servizi offerti dalle Amministrazioni locali: solo cinque Regioni (Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte e Veneto) si collocano sopra il livello di sufficienza. Tra le attività che pagano di più, ortofrutta, fiorai e pescherie (24,3 euro al metro quadro); i maggiori aumenti per discoteche, ristoranti, negozi di abbigliamento, librerie.
 
Alla luce di questi risultati, Confcommercio auspica che la nuova Arera possa intraprendere un dialogo costruttivo con gli operatori e le associazioni imprenditoriali per avviare una riforma complessiva della fiscalità locale legata alla gestione dei rifiuti. Patrizia Di Dio, membro di Giunta di Confcommercio con delega all'ambiente, propone di “avviare con urgenza azioni concrete affinché si limiti la libertà fino a ora concessa ai Comuni di poter determinare il costo dei piani finanziari includendo voci di costo improprie, come i costi del personale, vincolando gli Enti locali al rispetto di norme di legge come quella che li obbliga a tenere conto dei fabbisogni. Un servizio efficiente di raccolta e gestione dei rifiuti urbani non può che portare benefici all'ambiente, ma anche a quell'irrinunciabile esigenza di decoro, di immagine e igiene pubblica che dovrebbe caratterizzare normalmente le nostre città. Invece, da anni, registriamo situazioni critiche specialmente in molte città del Sud”.

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