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Il 22 marzo è la Giornata Mondiale dell'Acqua. Italia maglia nera

where Milano when Lun, 20/03/2017 who roberto

Le iniziative della fondazione Barilla e del gruppo Cap. In media il 70% del prelievo totale di acqua dolce è destinato all'irrigazione, mentre l'industria ne consuma il 22% e il restante 8% è dedicato all'uso domestico

In Italia, la disponibilità di acqua è molto elevata - e questo è un bene - ma19mar17ecobarillaepdoppiapacqua.jpg dobbiamo migliorare l'efficienza della gestione delle risorse idriche e lavorare sulla nostra domanda di acqua, attraverso un consumo di cibo più sostenibile. A contare non è soltanto la quantità di acqua virtuale contenuta negli alimenti, ma il tipo di acqua che è stata utilizzata per produrla (se piovana o irrigua) e da quale Paese del mondo è stato effettuato il prelievo. È questa la fotografia scattata dalla Fondazione Barilla for Food & Nutrition in occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua, in programma il prossimo 22 marzo.
Le nostre scelte alimentari potrebbero abbassare, fino a 2000 litri pro capite, il nostro impatto idrico quotidiano. Bcfn e Fondazione Thomson Reuters lanciano il Food Sustainability Media Award per mantenere viva l'attenzione dell'opinione pubblica sull'impatto che le scelte alimentari hanno sull'ambiente
L'Italia è sesta al mondo per "disponibilità di acqua" secondo il Food Sustainability Index (Fsi), eppure continuiamo a consumarne una quantità molto ingente. Il Fsi mostra, infatti, performance piuttosto scarse per quanto riguarda l'"utilizzo destinato per le produzioni agroalimentari" (51.08 su 100 il punteggio attribuito dall'Index) e in termini di "acqua usata dall'agricoltura sul totale delle risorse idriche rinnovabili" (59.78 su 100). A livello mondiale, ci sono 1,4 miliardi di chilometri cubi di acqua, ma solo lo 0,001% del totale è effettivamente disponibile per l'utilizzo dell'uomo; questo dato aiuta a comprendere quanto sia importante utilizzare in maniera corretta questa risorsa. Tra agricoltura, industrie e famiglie, è il settore agricolo a consumare più acqua. In media, il 70% del prelievo totale di acqua dolce è destinato all'irrigazione, mentre l'industria ne consuma il 22% e il restante 8% è dedicato all'uso domestico. Il peso dell'agricoltura è ancora più alto nei paesi a medio e basso reddito, dove il consumo raggiunge anche il 95% del totale, mentre in quelli industrializzati predomina il consumo nel settore industriale (59%).
Un indicatore che ci aiuta a capire il nostro consumo di acqua è "l'impronta idrica", che misura l'ammontare di acqua che è stata utilizzata in tutte le fasi di produzione di un bene, distinguendo il contributo dell'agricoltura irrigua (quella che prevede l'irrigazione dei campi) e non irrigua, ovvero che utilizza l'acqua piovana (a cui è generalmente associato un minore impatto). I beni che richiedono più acqua per la loro produzione sono proprio quelli agricoli. Ma quando si parla di acqua destinata alla produzione è necessario ricordare anche l'acqua "virtuale" o invisibile, ovvero quella non contenuta direttamente nel prodotto. L'impronta idrica globale ammonta oggi a 7.452 miliardi di metri cubi di acqua dolce l'anno, pari a 1.243 metri cubi pro-capite, ossia più del doppio della portata annuale del fiume Mississippi. Analizzando a fondo i dati scopriamo che in Italia l'impronta idrica agricola, relativa cioè al cibo che mangiamo, contribuisce per l'89% alla nostra impronta idrica totale, posizionandoci all'ultimo posto in Europa per impronta idrica pro-capite, con un valore di 2.232 metri cubi di acqua dolce l'anno consumata da ciascuno. Nel nostro Paese, inoltre, gran parte delle risorse idriche è destinata all'agricoltura irrigua, che mostra però una produttività più bassa e contribuisce all'inquinamento (ad esempio con l'uso di fertilizzanti) di mari, fiumi, laghi e falde acquifere.
Inoltre, all'incirca nel 27% del totale l'acqua in Italia si perde tra il prelievo e l'effettiva erogazione, senza particolari distinzioni lungo tutto lo Stivale (passando dal 23% del Nord al 30% del Sud e delle Isole) e pone, purtroppo, anche stavolta, l'Italia nelle posizioni di vertice nella classifica degli spreconi tra i Paesi europei.
La maggior parte dell'impronta idrica degli italiani proviene però da altri paesi, attraverso l'importazione di prodotti alimentari molto esigenti dal punto di vista idrico (ad esempio, prodotti di origine animale). Anche il Food Sustainability Index pone l'Italia per "impronta idrica" all'11° posto dell'Indice. La maglia nera dell'impronta idrica è condivisa da cinque Paesi molto grandi e popolosi: Indonesia, Brasile, Usa, Cina e India, a riprova della necessità di dare priorità a questo tema.
Iniziative a tutela della risorsa acqua non mancano, Per esempio, è già in viaggio il simbolo su quattro ruote di Gruppo CAP dedicato all'economia circolare: una Fiat Panda Natural Power alimentata solo con biometano prodotto da acque reflue presso il depuratore di Bresso-Niguarda. La vettura è stata consegnata da Fca a Gruppo Cap e anticipa di qualche giorno l'edizione 2017 della Giornata Mondiale dell'Acqua, che quest'anno guarda innanzitutto al recupero e al trattamento delle acque reflue.
L'obiettivo sostenibile 6.3 dell'Onu invita infatti a "migliorare entro il 2030 la qualità dell'acqua, eliminando le discariche, riducendo l'inquinamento e il rilascio di prodotti chimici e scorie pericolose, dimezzando la quantità di acque reflue non trattate e aumentando considerevolmente il riciclaggio e il reimpiego sicuro a livello globale".
Dal locale al globale, la settimana inizia con due eventi che rappresentano le direttrici lungo le quali si sviluppa l'impegno di Gruppo CAP: da una parte il territorio dell'area metropolitana di Milano, con l'incontro Conoscere l'acqua del rubinetto, lunedì 20 al Centro interculturale delle donne di Cologno Monzese, dall'altra l'Europa, con l'evento Acqua e gestione pubblica di martedì 21, una sfida che parte da Barcellona grazie alla collaborazione con Aqua Publica Europea, l'associazione che raccoglie più di 40 aziende pubbliche del continente.
Il 22 marzo sarà una giornata ricca di eventi, primo fra tutti la pubblicazione on line della ricerca internazionale Water Grabbing, un atlante d'acqua, curata da Emanuele Bompan (scaricabile gratuitamente a partire dal 22), che ha visto la collaborazione di Gruppo CAP per trattare uno dei più temi più delicati della nostra epoca, quello della corsa all'accaparramento delle risorse. Sempre durante la Giornata Mondiale dell'Acqua, e a seguire il 1 aprile, verranno anche inaugurati i pozzi di prima falda di Corbetta e Binasco, che permettono di irrigare i campi sportivi senza utilizzare preziosa acqua potabile.
Mercoledì 22 marzo sarà anche una giornata di seminari e approfondimenti su vari risvolti legati al servizio idrico, che vedranno il coinvolgimento di Gruppo CAP. Il tema del diritto all'acqua sarà sviscerato nel seminario organizzato da CICMA (Comitato Italiano per un Contratto Mondiale sull'Acqua) a Milano presso Fondazione Cariplo, mentre al Palazzo delle Stelline si parlerà delle connessione tra l'acqua e la salute dei cittadini e delle città con il convegno promosso da Mondhoonline e sostenuto dal Parlamento Europeo. Infine, a Palazzo Isimbardi saranno presentate le migliori esperienze di innovazione ambientale dell'area milanese grazie al seminario inserito dalla Città Metropolitana di Milano nel programma +Community.
Una gestione sostenibile della risorsa idrica non può prescindere dal problema, sempre più attuale, del clima che cambia. Parte proprio da questa consapevolezza il lavoro che ha portato alla stesura del libro Le metropoli e l'acqua, curato dal presidente di Gruppo CAP Alessandro Russo e dal direttore generale Michele Falcone, che verrà presentato il 24 marzo presso la libreria Open di Milano. Durante l'incontro verranno approfondite le tematiche legate alla gestione dell'acqua piovana per prevenire allagamenti ed evitare problemi alle reti fognarie e ai depuratori, offrendo una panoramica delle migliori strategie urbane di adattamento ai cambiamenti climatici.
Gli ultimi eventi dedicati alla sostenibilità e alla valorizzazione dell'acqua pubblica si terranno l'1 e il 2 aprile con l'installazione a Cernusco sul Naviglio e a Cassina dè Pecchi di In-VISIBILE: la prima fontanella urbana realizzata in digital fabrication. Grazie al contest promosso da Gruppo CAP, i due Comuni hanno potuto vincere il modernissimo arredo urbano, posizionandosi tra gli otto comuni nei quali il maggior numero percentuale di cittadini ha deciso di passare dalla tradizionale bolletta cartacea alla bolletta on line. 

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barilla acqua
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