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​I 50 anni del Wwf Italia: oltre 300mila iscritti e 100 oasi

where Milano when Lun, 25/07/2016 who redazione

Il percorso da quando, nel ’66, per troppe persone e per molte istituzioni l’ambiente non era ritenuto un valore da tutelare

wwf.jpgDall'approvazione della prima legge per la protezione della fauna selvatica all'impegno nei progetti di conservazione fino alla creazione di un sistema di aree protette (le Oasi) e il lavoro svolto sulle specie in via di estinzione come lupo, orso bruno, lontra, cervo sardo: il Wwf Italia, nato il 5 luglio del 1966, compie 50 anni, e festeggia mezzo secolo di impegno nella protezione della natura. Un compleanno con numeri importanti: sono oltre 300.000 gli iscritti tra soci e donatori; oltre 100 le oasi protette e gestite in Italia con circa 35.000 ettari di boschi, foreste, fiumi, coste e paludi altrimenti destinati a scomparire, e visitate ogni anno da 500.000 persone.

Le oasi hanno aiutato a salvare specie rare di animali e piante, dal cervo sardo alla lontra.
L'impegno contro inquinamento, bracconaggio e altri crimini contro la natura è assicurato sia dalle 300 Guardie volontarie sparse sul territorio che da un'intensa attività legale: 55.000 le ore di servizio complessivo svolto dalle Guardie ogni anno con migliaia di accertamenti di violazioni in oltre 20 anni di attività e centinaia di mezzi illeciti di caccia recuperati. Più di 300 gli avvocati volontari che affiancano il Wwf nei tribunali e nelle inchieste.

“Il Wwf, in questi 50 anni, ha avuto in Italia un ruolo importantissimo - ricorda la presidente Donatella Bianchi. - Fu proprio lo stesso Pratesi che ispirò all'epoca anche la legge di tutela del mare, grazie alla quale sarebbero nate più tardi tutte le Aree Marine Protette. Quest'anno abbiamo ottenuto l'approvazione della legge che istituisce il Comitato sul Capitale naturale che speriamo serva da guida alla politica affinché tenga in debito conto l'ambiente come risorsa chiave e fondamentale della nostra economia all'interno del Pil".

“Gli anni '60 non erano per la natura un periodo felice - ricorda Fulco Pratesi, presidente onorario del Wwf Italia - appena quattro parchi nazionali malmessi, licenza di uccidere lupi e altri animali simbolo, scompariva il gipeto, la lince, si poteva sparare alle cernie con bombole subacquee, il petrolio incatramava le spiagge e gli animali e le coste subivano l'orrendo sfregio del cemento. Solo l'entusiasmo di poche persone riuscì a superare l'assalto alla natura. Tutti coloro che in questi anni hanno contribuito ai successi del Wwf, oggi devono sentirsi orgogliosi”.

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