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Allarme del Wwf, annus horribilis per il Pianeta. La crisi accelera. Il video

where Roma when Lun, 20/11/2017 who roberto

Uragani, incendi, sbiancamento dei coralli, ondate di calore, isole di plastica. Nell'Album del Wwf i 7 segnali lanciati dalla Terra

Il Wwf ha provato a riassumere il grido lanciato dal Pianeta nel 2017 in unawwwf-annus-horribilis.jpg clip di 30 secondi ora disponibile sul canale YouTube oltre che sul sito web del Wwf. Prosegue così la Campagna di Natale "Wwf is calling". La clip "Planet is Calling" riassume, con immagini di attualità raccolte nel corso dell'anno e montate in sequenza accelerata, l'impressionante effetto del crescente cambiamento climatico e di altre nostre azioni insostenibili. E così uragani, siccità, incendi, isole di plastica, letti nel loro insieme, dimostrano la preoccupante accelerazione dei fenomeni estremi e delle crisi di sistemi naturali, un grido di allarme del Pianeta.

L'invito Act Now che chiude la clip indica che è ancora possibile fare qualcosa per il pianeta: tutti insieme con un piccolo gesto, perché: "non serve essere eroi per cambiare le cose: basta un gesto, anche piccolo, ogni giorno. Anche il sostegno ai nostri progetti, attraverso l'adozione di una specie a rischio o una donazione come dono di Natale, si trasforma in un'azione concreta e non solo simbolica", dichiara la presidente del Wwf Italia Donatella Bianchi.
Il 2017 è stato un annus horribilis, secondo il Wwf: “Uragani e alluvioni, riduzione delle banchise polari e dei ghiacciai, moria di barriere coralline per i fenomeni di sbiancamento, si sono succeduti in tante parti del mondo e con un'intensificazione dei fenomeni accelerata, presenza pervasiva delle plastiche nei mari e negli oceani, continuo degrado di ambienti naturali straordinariamente importanti, come le foreste, perdita continua di specie viventi, segnali sempre più evidenti di una sesta estinzione di massa dovuta all'intervento umano, siccità, con ondate di calore che hanno innescato più facilmente anche incendi persino in regioni remote come Siberia e Groenlandia. Non ultimo, l'incremento delle ondate di flussi migratori dai paesi più poveri, a dimostrazione del forte legame tra crisi degli habitat e crisi umanitaria”, dice il Wwf.
Il lancio della Campagna è avvenuto anche in coincidenza dell'inaugurazione a Roma, presso il Museo Maxxi, del progetto d'arte contemporanea Light di uno dei più importanti artisti e fotografi al mondo, Michel Comte. Si tratta di una raccolta di lavori che esplora l'impatto ambientale del riscaldamento globale sui ghiacciai del pianeta.
Per il Wwf l'urgenza è invertire subito questa tendenza: i sistemi complessi si stanno avvicinando a situazioni critiche che noi stessi potremo non essere in grado più di invertire.
La visione di insieme dei momenti più significativi va oltre la sequenza temporale: l'accelerazione evidente denuncia il fatto che per molti processi di persistente degrado dei sistemi naturali siamo ormai molto vicini al sorpasso di punti critici, oltre i quali la nostra capacità di azione per sovvertire la situazione può essere quasi nulla.
Gli uragani - La successione degli uragani nell'area atlantica e soprattutto della loro forza e intensità ha colpito molti studiosi; la visione di tre uragani insieme, Katia, Irma e Josè, fotografati dai satelliti, ha sorpreso tutti: un’immagine satellitare che è apparsa una significativa e preoccupante novità. Globalmente, nella stagione, si sono scatenati ben 16 uragani. Inoltre, per diversi ecosistemi forestali che costituiscono una fonte indispensabile di ossigeno e di sequestro di CO2, in condizioni di forti ondate di calore e prolungati periodi di siccità, non sono più "sequestratori" di anidride carbonica (biossido di carbonio) ma diventano emettitori di CO2.
Il clima - Il cambiamento climatico del quale si è discusso nel nuovo summit a Bonn (la 23° conferenza delle Parti, Cop, della Convenzione Onu sui cambiamenti climatici) è un facilitatore di questi processi. Quest'anno si è rafforzata la concentrazione di anidride carbonica nella composizione chimica dell'atmosfera che ha sorpassato le 400 ppm (parti per milione di volume) già nel 2016. Una concentrazione simile non è presente nell'atmosfera da almeno 800.000 anni (dati accertati dalle bolle d'aria presenti nei carotaggi dei ghiacci di questo lungo periodo) e, secondo i dati paleoclimatologi indiretti, le 400 ppm sono state raggiunte 3-5 milioni di anni fa durante la metà del Pliocene; in quel periodo i ghiacciai della Groenlandia e dell'Antartide si erano fusi o ritirati, il livello dei mari era superiore di 10-20 metri rispetto al livello attuale e la temperatura era di 3-4°C superiore a quella attuale.
L’appello - "È necessaria una grande pressione pubblica sui governi e sulle autorità politiche, e il Wwf si batte per realizzare concretamente l'Accordo di Parigi sul clima e l'Agenda 2030 con i suoi 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, documenti sottoscritti da tutti i paesi del mondo in sede Nazioni Unite, nonché un grande Patto internazionale sull'ambiente, come indicato dal presidente francese Macron alle Nazioni Unite, che metta insieme l'impegno di tutti per salvaguardare i sistemi naturali di tutto il mondo che costituiscono la base fondamentale del nostro sviluppo e del nostro benessere ", ha dichiarato Donatella Bianchi, presidente del Wwf Italia, che conclude: "Al fianco di questa opera di pressione tutti possiamo fare qualcosa ogni giorno, con azioni concrete, per ridurre il nostro impatto sulla natura. E già oggi sono tanti gli esempi di soluzioni adottate da comunità in tante parti del mondo che stanno facendo la differenza. Grazie al Wwf puoi fare parte di chi si preoccupa del nostro futuro, di quello dei nostri figli, figlie e nipoti e delle generazioni che verranno. E della natura che garantisce il nostro futuro". 
 

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