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Gli ambientalisti e il Pnrr. Ecco le idee di Wwf e Greenpeace

where ​Roma when Lun, 12/04/2021 who roberto

Il Wwf: “Dichiarare l’identità ambientale del Pnrr e garantire progetti di qualità per clima e biodiversità”. Greenpeace: “Puntare a una vera transizione ecologica, niente cedimenti alle solite lobby fossili”

In queste settimane le maggiori associazioni giuseppe-onufrio.jpgecologiste stanno proponendo al Governo idee da inserire nel Piano nazionale ripresa e resilienza. Ecco alcune voci.

Il Wwf
“Ci aspettiamo che il Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza dichiari chiaramente la propria carta di identità ambientale”. Il Wwf si rivolge al presidente del consiglio dei ministri Mario Draghi chiedendo che nella versione definitiva del Pnrr, che l’Italia si appresta ad inviare entro aprile alla Commissione Europea, il Governo indichi non solo come vuole raggiungere il target di almeno il 37% di azioni per il clima e per la biodiversità (più un 3% di singoli investimenti), ma descriva chiaramente il contenuto dei progetti e la qualità delle misure messe in campo per conseguire gli obiettivi ambientali della transizione ecologica in campo energetico, industriale, agricolo, dei trasporti e per riqualificare il nostro patrimonio naturale.

Il Regolamento europeo, descrivendo i contenuti del Piano, è chiarissimo nel chiedere che il Piano sia debitamente motivato e giustificato e contenga “una spiegazione qualitativa del modo in cui le misure previste nel PNRR contribuiscano alla transizione verde, compresa la biodiversità” (articolo 18, paragrafo 4, lettera e). Il WWF aveva inoltre denunciato, tra i primi, come alle azioni per il clima e per la biodiversità, come confermato nei dossier elaborati dai Servizi Studi della Camera e del Senato il 25/1/2021, sia stato destinato al momento il 31% (fondi per la Missione 2) dell’ammontare complessivo delle risorse messe in campo dal Pnrr, invece che almeno il 37% delle risorse che devono essere allocate dal Piano per azioni per il clima, la transizione verde, inclusa la biodiversità, e del 3% che può essere aggiunto per il conseguimento di specifici obiettivi climatici, come chiaramente indicato nelle Linee Guida della CE per la redazione dei Pnrr del 22 gennaio 2021.
 
Greenpeace
Una delegazione di Greenpeace Italia ha incontrato il ministro Cingolani e ha illustrato gli aspetti critici nelle bozze del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in discussione alle Camere. Il ministro ha confermato che è in corso una profonda revisione del Piano. “Ringraziamo il ministro Cingolani per l’incontro molto aperto e costruttivo”, ha commentato Giuseppe Onufrio (nella foto), direttore esecutivo di Greenpeace Italia. “Abbiamo discusso in particolare dell’importanza del superamento del vecchio Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, che rischia di portarci in una pericolosa trappola del gas. Serve un Piano energetico che ci porti fuori dalla crisi climatica grazie alle fonti rinnovabili, non uno che ci mantenga incatenati per decenni alle fonti fossili. Abbiamo poi concordato col ministro sull’urgenza di un processo autorizzativo serio, ma che non blocchi per anni i progetti rinnovabili come succede ora” ha concluso Onufrio. “Non sarebbe accettabile cedere ancora una volta alle solite lobby che vogliono tenerci strettamente ancorati a un sistema alimentato da fonti fossili, allevamenti intensivi, inquinamento e perdita di biodiversità”, ha aggiunto Ivan Novelli, presidente di Greenpeace Italia.

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giuseppe onufrio
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