L’ambiente diviso. Il Parlamento europeo dà il via libera fra le polemiche alla legge sulla natura
Non passa (per poco) la manovra Weber per bloccarla. La maggioranza che sorregge la Commissione presieduta da von der Leyen si divide fra popolari (contrari) e socialisti (favorevoli)
La notizia più importante non è il via libera alla legge sul ripristino degli ambienti naturali ma il fatto che la maggioranza, la stessa che esprime l’attuale Commissione Ue presieduta da Ursula von der Leyen, si è divisa fra popolari e socialisti. La polemica riguarda il contenuto della legge, ma più in generale riguarda le politiche ambientali promosse dalla Commissione e impersonate dal vicepresidente Frans Timmermans. Comincia ad alzarsi la contestazione contro scelte ritenute dagli uni velleitarie, elitiste, incapaci di dare risposte ambientali efficaci, decresciste, antindustriali, pauperiste. Oppure, dagli altri, indispensabili per dare una spinta internazionale alla difesa del clima e dell’ambiente, stimolo allo sviluppo tecnologico sostenibile e per fare rinforzare la giovane e ancora debole green economy.
Il voto replicato
Con un classico uno-due, la quota socialista più alcuni popolari e altri gruppi minori del Parlamento europeo hanno rimesso in pista o, meglio, impedito di bloccare, il regolamento sulla difesa degli ecosistemi (ripristino della natura) contestato da settori produttivi in diversi paesi e tra i raggruppamenti di destra e dalla stragrande maggioranza del Ppe. A Strasburgo prima gli eurodeputati hanno votato contro il rigetto della proposta della Commissione con 324 contrari, 312 favorevoli e 12 astenuti: un rigetto avrebbe bloccato la legislazione. In una seconda votazione è stata approvata con 336 sì, 300 no e 13 astensioni la proposta comunitaria emendata, che costituisce la posizione con cui il Parlamento Ue si presenterà al negoziato con il Consiglio. Dal punto di vista politico non è riuscita la manovra ideata dal capogruppo popolare Manfred Weber: il rigetto della proposta avrebbe segnato un punto importante da un lato per frenare ulteriori legislazioni Ue sugli obiettivi ecologici, dall'altro lato per rafforzare l'ipotesi di una nuova maggioranza nel parlamento Ue che uscirà dalle urne l'anno prossimo forgiando un'intesa fra Ppe, Ecr (conservatori e riformisti) e Id (Identità e democrazia) su un tema molto rilevante delle politiche europee.
La forte mobilitazione per difendere la legge e l'integrità del Green Deal dell'Ue ha coinvolto oltre un milione di firme e messaggi di cittadini, l’appello di 6mila scienziati, una coalizione di circa un centinaio di imprese, diversi gruppi religiosi. La partita non è comunque chiusa, negoziato con i governi e successive approvazioni di stati e parlamento Ue sono in salita.
I contenuti approvati e quelli bocciati
Il Parlamento europeo ha adottato l'emendamento basato sull'Approccio generale, il quale ha indebolito l’ambizione molto alta della proposta di legge, in particolare per quanto riguarda gli obiettivi di ripristino dell'ambiente marino, delle torbiere e delle foreste, ed è scomparso l'articolo sull'accesso alla giustizia.
In particolare, la posizione adottata dal Parlamento ha cancellato l’articolo che avrebbe ripristinato la natura nei terreni agricoli, comprese le torbiere. Non sono state previste azioni dedicate alla tutela degli impollinatori, come le api, fondamentali per contribuire alla sicurezza alimentare.
È stato anche approvato un emendamento sulla necessità di effettuare una valutazione dell’impatto della nuova legge sulla sicurezza alimentare.
Il commento del Wwf
Il Wwf è soddisfatto per il via libera alla legge ma la soddisfazione è parziale. “Questa vittoria ha un costo molto elevato: per raggiungere un compromesso, i deputati al Parlamento europeo hanno sacrificato molti impegni e obiettivi qualificanti, arrivando ad approvare una posizione sostanzialmente più debole rispetto alla proposta originaria della Commissione”, scrive l’organizzazione in una nota. “È comunque un giorno importante per la Natura e l’ambiente europeo e non solo! La Nature Restoration Law non è stata bloccata e si conferma un simbolo per il futuro del Green Deal europeo. Il voto consente di continuare sul giusto e indispensabile cammino per salvare la biodiversità e contrastare il cambiamento climatico. È grazie al sostegno del pubblico, della comunità scientifica e di aziende visionarie che la maggioranza degli europarlamentari ha votato a favore di questa legge, ed è con loro che continueremo, in sede di Trilogo (fase di confronto tra Commissione, Consiglio e Parlamento), a lavorare perché il testo finale adottato sia migliorato e risulti più efficace per contrastare la perdita di biodiversità e il cambiamento climatico”. Su scala nazionale, il Wwf osserva che in Italia “le dichiarazioni di diversi ministri del governo italiano sulla legge per il ripristino della natura, approvata mercoledì scorso dal Parlamento Ue, sono incomprensibili e a tratti sconvolgenti. Definire il provvedimento europeo, che ha l’obiettivo di ricostruire la natura per il futuro, la sicurezza e il benessere dei cittadini, follia ideologica (Matteo Salvini) oppure farneticazioni della sinistra (Francesco Lollobrigida) o una legge che rischia di fare danni enormi (Antonio Tajani), rischia di far scivolare il nostro Paese fuori dai processi di tutela del territorio e di sviluppo economico, ostacolando di fatto con fake news e disinformazione la transizione ecologica".