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L’ambiente e l’energia. Ecco il decalogo di Greenpeace, Legambiente e Wwf per uscire dalla crisi

where Milano when Lun, 21/03/2022 who roberto

Le proposte al Governo su rinnovabili ed efficienza energetica per liberare l’Italia dalla dipendenza dei combustibili fossili. I dieci punti

Secondo le maggiori organizzazioni10-proposte-liberarci-gas.jpg ecologiste, l’esplosione della drammatica guerra in Ucraina e la preoccupazione di molte persone per l’aumento delle bollette impone di accelerare la transizione energetica del nostro Paese, come unica soluzione per uscire dalla dipendenza dal gas, a partire da quello della Russia. Per questo motivo Greenpeace Italia, Legambiente e Wwf Italia hanno elaborato un decalogo di 10 proposte da presentare al governo Draghi nel tentativo di affrontare in modo strutturale la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento del gas. La proposta contiene interventi normativi e autorizzativi che, secondo le organizzazioni, potrebbero consentire di ridurre i consumi di gas di 36 miliardi di metri cubi l’anno entro fine 2026, sviluppando l’eolico in mare e a terra, il fotovoltaico sui tetti anche nei centri storici e sulle aree compromesse (discariche, cave, etc), il moderno agrivoltaico che concilia l’integrazione delle produzioni agricole con quella energetica, la produzione del biometano (sviluppata in un chiaro contesto di riduzione del numero complessivo di capi allevati e senza sottrazione di terreno alla produzione di cibo), gli accumuli, i pompaggi e l’ammodernamento delle reti.
 
La proposta
Le tre organizzazioni chiedono che vengano autorizzati entro un anno nuovi impianti a fonti rinnovabili per 90mila megawatt di nuova potenza installata, pari alla metà dei 180mila megawatt in attesa di autorizzazione, da realizzare entro fine 2026; aggiornare entro giugno 2022 il Pniec, valutando l’obiettivo di produzione del 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2035; fissare un tetto ai profitti delle aziende che estraggono e trasportano gas fossile o petrolio; attivare entro giugno il dibattito pubblico sui grandi impianti a fonti rinnovabili di dimensioni oltre i 10 megawatt di potenza installata; sviluppare la produzione di biometano da rifiuti umidi urbani, scarti agricoli, reflui zootecnici e fanghi di depurazione, escludere entro aprile l’autorizzazione paesaggistica per il fotovoltaico integrato sui tetti degli edifici non vincolati dei centri storici; rivedere entro dicembre 2022 i bonus edilizi, cancellando gli incentivi per la sostituzione delle caldaie a gas; anticipare al 2023 l’eliminazione dell’uso delle caldaie a gas nei nuovi edifici; istituire entro giugno 2022 un fondo di garanzia per la costituzione delle comunità energetiche; attivare entro maggio 2022 una strategia per efficienza e innovazione nei cicli produttivi e sulla mobilità sostenibile.
“Il problema evidente del salasso per famiglie e aziende è urgente da affrontare, ma le soluzioni adottate o prospettate dal Governo - affermano Greenpeace Italia, Legambiente e Wwf Italia - sono anacronistiche e in controtendenza con l’urgente lotta alla crisi climatica: si va dall’aumento della produzione nazionale di gas fossile all’approvvigionamento di idrocarburi gassosi non provenienti dalla Russia, dalla possibile ripartenza di gruppi termoelettrici a carbone a quelli a olio combustibile, dal raddoppio di gasdotti operativi alla realizzazione di nuovi rigassificatori, fino ai nuovi finanziamenti alla ricerca del nucleare di quarta generazione”.
 
Il decalogo
Ecco l’elenco delle 10 proposte.
1) Aggiornare entro giugno 2022 il Pniec, valutando l’obiettivo della produzione del 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2035
2) Fissare entro aprile 2022 un tetto ai profitti delle aziende che estraggono e trasportano gas fossile o petrolio
3) Autorizzare, entro marzo 2023, nuovi impianti a fonti rinnovabili per 90 GW di nuova potenza installata, pari alla metà dei 180 GW in attesa di autorizzazione, da realizzare entro fine 2026. Sarà necessario, inoltre, accompagnare questo sviluppo con quelli degli accumuli e della rete che deve essere potenziata per poter ricevere e scambiare i flussi energetici.
4) Attivare entro giugno 2022 il dibattito pubblico sugli impianti a fonti rinnovabili al di sopra dei 10 MW di potenza installata
5) Sviluppare la produzione di biometano da Forsu, scarti agricoli, fanghi di depurazione e reflui zootecnici, programmando parallelamente una riduzione dei capi allevati e senza entrare in competizione con l'uso di terreni per la produzione di cibo.
6) Escludere entro aprile 2022 l’autorizzazione paesaggistica per il fotovoltaico integrato sui tetti degli edifici non vincolati dei centri storici
7) Rivedere entro dicembre 2022 i bonus edilizi, cancellando gli incentivi per la sostituzione delle caldaie a gas
8) Anticipare al 2023 l’eliminazione dell’uso delle caldaie a gas nei nuovi edifici
9) Istituire entro giugno 2022 un fondo di garanzia per la costituzione delle comunità energetiche
10) Attivare entro maggio 2022 una strategia per efficienza e innovazione nei cicli produttivi e sulla mobilità sostenibile.
 
Il commento di Barbara Meggetto
“Facciamo appello anche alla Lombardia e ai Comuni della regione perché facciamo la propria parte per garantire una maggiore autonomia dalle fonti fossili, per evitare qualsiasi emergenza futura, mettendo in campo un mix energetico che può solo fare bene alle famiglie lombarde e all’ambiente - dichiara Barbara Meggetto, presidente Legambiente Lombardia. - Non c’è sostenibilità ambientale senza ridurre la dipendenza dal fossile, abbassando così anche le emissioni di gas climalteranti. Incentivare le rinnovabili sugli edifici partendo da quelli pubblici, attivare e incentivare le comunità energetiche, rendere efficienti gli edifici pubblici e privati sono le strade da percorre per abbassare i consumi e utilizzare fonti alternative al gas”.
 
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