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L’ambiente e l’Europa. Benino (o malino?) la salute dell’Italia e delle regioni

where Roma when Lun, 03/11/2025 who roberto

Dopo il rapporto sullo stato di salute ecologica dell’Europa, ora Ispra e Snpa rileggono quel documento con la lente d’ingrandimento sull’Italia. L’Italia è formidabile nel riciclo dei rifiuti, taglia le emissioni, adora coltivare in modo biologico, usa sempre più fonti rinnovabili di energia, ma consuma troppo suolo e impoverisce la biodiversità.

Un mese fa l’Agenzia europea ispra.jpgdell’ambiente aveva presentato il rapporto sullo stato di salute ecologica dell’Europa; ora Ispra e Snpa rileggono quel documento con la lente d’ingrandimento sull’Italia. L’Italia è formidabile nel riciclo dei rifiuti, taglia le emissioni, adora coltivare in modo biologico, usa sempre più fonti rinnovabili di energia, ma consuma troppo suolo e impoverisce la biodiversità. L’Europa, diceva l’agenzia europea, si conferma leader mondiale nell’impegno per il clima: riduce le emissioni di gas serra e l’uso di combustibili fossili, mentre raddoppia la quota di energie rinnovabili dal 2005. Passi significativi sulla qualità dell’aria, l’economia circolare e l’efficienza delle risorse. Nuovi progressi raggiunti su una serie di fattori che consentono la transizione verso la sostenibilità – quali l’innovazione, il lavoro verde e la finanza sostenibile – sono motivo di ottimismo. È più complessa la situazione della biodiversità in Europa; in crisi in tutti gli ecosistemi: terrestri, di acqua dolce e marini a causa delle persistenti pressioni esercitate da modelli di produzione e consumo non sostenibili. Europa sotto stress anche sul riscaldamento globale: è il continente che si riscalda più rapidamente nell’intero pianeta.
 
Il ritratto dell’Italia
Come si colloca l’Italia in questo quadro generale? Siamo leader nell’economia circolare: con un tasso di utilizzo circolare dei materiali raggiugiamo il 20,8% nel 2023, quasi il doppio della media Ue (11,8%), collocando l’Italia al secondo posto nella Ue. Riduciamo le emissioni di gas serra (-26,4% tra 1990 e 2023) e cresce l’agricoltura biologica. Aumenta il consumo di energia da fonti rinnovabili, che supera il traguardo 2020 e punta al 38,7% entro il 2030.
 
Gli habitat soffrono

Biodiversità, consumo del suolo e clima le sfide ancora aperte. Continua ad essere sotto pressione la biodiversità italiana, una delle più ricche in Europa: solo l’8% degli habitat naturali risulta in uno stato di conservazione favorevole, mentre il 28% delle specie di vertebrati e il 24% delle piante vascolari valutate sono a rischio di estinzione. Il consumo di suolo resta una criticità: nel 2024 sono stati persi 7.850 ettari, pari a 21,5 ettari al giorno. Preoccupa il versante meteo: il 2024 è stato l’anno più caldo di tutta la serie dal 1961. I ghiacciai alpini osservati perdono massa a un ritmo sostenuto e l’innalzamento del livello del mare, pur di pochi millimetri l’anno, è continuo e necessita di attenzione. Le perdite economiche pro capite dovute a eventi estremi sono quintuplicate in sette anni, dal 2017 l’Italia si colloca stabilmente su livelli superiori alla media europea.
 
Cala lo smog
Sul fronte della qualità ambientale, l’Italia mostra risultati contrastanti: da un lato un aumento dei corpi idrici superficiali in stato chimico buono, che raggiungono il 78% dei fiumi, dall’altro, nonostante l’inquinamento atmosferico presenti un generale miglioramento, avvicinandosi al rispetto dei valori limite di legge, si necessita di interventi per raggiungere pienamente i valori di riferimento Oms.
 
Il rapporto
Il rapporto Ispra “Stato dell’Ambiente in Italia 2025: Indicatori e Analisi” e il rapporto ambiente del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa), che comprende Ispra e le Agenzie ambientali di Regioni e Province autonome (Arpa/Appa) offrono una visione multilivello della situazione ambientale europea, nazionale e regionale, che evidenza la necessità di una rete istituzionale basata su conoscenza condivisa e responsabilità. I rapporti non sono studi isolati, ma parte di un’unica cornice conoscitiva fondata su indicatori ambientali ufficiali, costantemente aggiornati dall’Ispra e dal Snpa. Questi indicatori garantiscono coerenza, comparabilità e trasparenza, consentendo di monitorare i progressi e misurare l’efficacia delle politiche pubbliche.
 
Le regioni
Dopo il quadro europeo e nazionale, com’è la situazione regionale? Il quadro è di un Paese in movimento, dove le politiche ambientali iniziano a produrre effetti tangibili, ma persistono disuguaglianze territoriali e ritardi da colmare.
 
Il Veneto ricicla
Per l’economia circolare, performance di raccolta differenziata particolarmente positive in Veneto (77,7%), Emilia-Romagna (77,2%) e Sardegna (76,3%).
 
Aosta rinnovabile
Valle d’Aosta, Trentino e Basilicata si distinguono per l’elevato consumo di energia prodotta da fonti energetiche rinnovabili.
 
Sud biologico
Molto vicine al target Ue per l’agricoltura biologica le regioni del Centro e del Mezzogiorno, ancora distanti quelle del Nord.
 
Riscaldamento globale
Solo sette regioni hanno approvato formalmente una Strategia regionale di adattamento al riscaldamento globale, ma tutte hanno inserito il tema dell’adattamento climatico tra le priorità della programmazione ambientale.
 
Leggi il rapporto sullo stato dell'ambiente in Europa https://www.eea.europa.eu/en/europe-...
Leggi il rapporto sullo stato dell'ambiente in Italia https://www.isprambiente.gov.it/it/p...
Leggio il rapporto ambiente Snpa https://www.snpambiente.it/notizie/t...
Leggi la banca dati Ispra degli indicatori ambientali https://indicatoriambientali.ispramb...

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