torna alla home
Visitaci anche su:

Notiziario ambiente energia on-line dal 1999

Analisi. La “sostenibilità sostenibile”: quanto costa al presente la sostenibilità del futuro

where Milano when Lun, 18/10/2021 who roberto

Gli esperti di Arthur D. Little tirano le somme degli ultimi 50 anni e tracciano una possibile via per lo sviluppo. Indispensabili un deciso cambio di rotta e un approccio sistemico

La sostenibilità è un obbligo o arthur-little.jpgun’opportunità di sviluppo? È un punto di vista critico e costruttivo quello offerto dalle due tavole rotonde su “50 anni di sostenibilità e l’esigenza di concretezza” e “Driver e responsabilità di un obiettivo comune”. Nel corso del webinar organizzato da Arthur D. Little, società di consulenza strategica e direzionale, autorevoli esponenti dell’industria, del mondo finanziario, di organizzazioni di settore e rappresentanti del governo italiano e della Commissione Europea si sono confrontati sullo stato dell’arte nel nostro Paese in tema di sostenibilità. È un quadro completo e variegato quello emerso dai diversi settori che condividono un’esigenza: un deciso cambio di paradigma da parte delle aziende e delle istituzioni finanziarie italiane.
 
La sostenibilità non è nei processi aziendali
Una prima risposta a questa difficile domanda arriva dalla Survey lanciata globalmente da Arthur D. Little, che evidenzia una certa criticità: la sostenibilità non è ancora realmente integrata nelle procedure delle organizzazioni e nei modelli di business aziendali.
“Solo il 25% dei rispondenti alla survey ritiene che la strategia di sostenibilità sia pienamente condivisa e compresa dall’organizzazione e ancor meno, il 10%, ritiene che la strategia di sostenibilità abbia impatti sul business model. Non c’è dubbio che oggi siamo in mezzo al guado: si deve andare avanti” ha dichiarato Saverio Caldani, managing partner di Arthur D. Little Italia e Spagna. “La sostenibilità” ha poi aggiunto Stefano Milanese, partner sustainability & risk di Arthur D. Little “è tenuta poco in considerazione negli incentivi al senior management (il 63% dei rispondenti non ha legato tali incentivi alle performance di sostenibilità). Sebbene si parli molto di obiettivi di medio-lungo periodo in relazione agli SDG delle Nazioni Unite e dell’Agenda 2030, meno del 20% dei rispondenti alla survey ha definito piani e roadmap per la loro implementazione. Insomma, la strada da fare è ancora lunga e serve un cambio di rotta deciso e un approccio ecosistemico, essendo i problemi che la nostra società si trova ad affrontare troppo grandi per essere risolti da un singolo attore”. Se è fuor di dubbio il progresso della cultura aziendale, è anche vero che la rendicontazione finanziaria ha tuttora il sopravvento: sarà importante osservare l’evoluzione della governance alla luce delle recenti indicazioni di settore che raccomandano l’istituzione di comitati di sostenibilità con ruoli e responsabilità ben definite.
 
Le esperienze di Fs, Bnl e AdR

Per Lorenzo Radice, responsabile della funzione sostenibilità del gruppo Ferrovie dello Stato, è necessario un piano ben strutturato e di lungo periodo che favorisca un cambio di paradigma in tema di mobilità dei cittadini, che sia sempre più condivisa e collettiva. È importante che le decisioni chiave in materia di sostenibilità vengano prese direttamente dai consigli di amministrazione delle aziende, come già accade in Ferrovie dello Stato.
Intenso l’impegno verso lo sviluppo sostenibile - dalla decarbonizzazione, all’intermodalità, all’economia circolare - di Aeroporti di Roma, testimoniato da Veronica Pamio, vicepresidente per le relazioni istituzionali e sostenibilità. Secondo Pamio, la sfida che il settore aeroportuale dovrà affrontare è a tutto tondo e renderà necessario creare una rete e instaurare nuove sinergie tra le aziende del trasporto aereo, i supplier di carburanti e le comunità locali.
Claudia Cattani, responsabile per il Lazio della Fondazione Bellisario, presidente del collegio sindacale di BNL e di Findomestic Banca, è ottimista: si sta passando da una struttura dedicata alla sostenibilità alla creazione di comitati interfunzionali che affiancano la sostenibilità alla decisione di business. Il prossimo passaggio è quello di portare la sostenibilità nella decisione del board incidendo sul cuore dell’organizzazione aziendale e sulla formazione. Il ruolo delle banche è fondamentale: l’esclusione di settori non sostenibili e l’incentivazione per le aziende che hanno raggiunto gli obiettivi di sostenibilità attraverso i positive loan.
 
Indicazioni di Asvis e Symbola
Per Pierluigi Stefanini, presidente e portavoce Asvis, l’orizzonte di attuazione temporale degli obiettivi di sostenibilità è molto lungo e in alcuni casi andrà oltre il timing dell’Agenda 2030, arrivando addirittura al 2050. Il rapporto Asvis presentato a settembre ha messo in evidenza luci e ombre, ponendo l’accento sulla necessità di accelerare i processi decisionali relativi alle tematiche di sostenibilità, sennò non sarà possibile raggiungere entro il 2030 gli obiettivi proposti dall’Agenda dell’Onu. Per Ermete Realacci, presidente di Symbola, l’economia globale è destinata a cambiare. Ci sarà una partita attivissima che si aprirà, e l’Europa metterà barriere nei confronti dei prodotti che entreranno nel continente e che non rispettano l’ambiente. La nostra economia sarà più forte, ma questo in realtà sta già accadendo. Un terzo delle imprese italiane stanno attualmente investendo sull’ambiente e lo fanno perché quelle imprese sono quelle che innovano di più ed esportano di più.
 
I casi Enel, Intesa, Cnh
Giulia Genuardi, head of sustainabily planning del gruppo Enel, afferma che nella sostenibilità dobbiamo cogliere i segnali deboli per poterli gestire in futuro. La sostenibilità è molto più un tema di investimenti che di costi e ricavi, è un tema di rischio. Se investo avrò la possibilità di ridurre i rischi. Investo oggi per vedere risultati dopo. Enel ha raccontato la sua strategia, ma l’ha calata nel senso pratico. Dobbiamo giocarci la partita da professionisti, all’inizio è una spinta etica, ma ora è da gestire a livello aziendale. Sul collegamento tra sostenibilità e Pnrr Marcello Mentini, responsabile del Programma Pnrr di Intesa Sanpaolo ha ricordato il ruolo che la Banca già svolge in ambito “green” attraverso il suo plafond circular economy, gli S-loan per le Pmi e l’emissione di green bonds. Ha poi indicato che grazie al Pnrr si potranno accelerare la messa a terra di molte progettualità e l’esecuzione di programmi di finanziamento con il diretto contributo di Intesa Sanpaolo. La Banca metterà a disposizione, nell’arco di piano, oltre 70 miliardi di euro per finanziamenti destinati alla Missione 2 (Rivoluzione verde e Transizione Ecologica) come già indicato dal ceo Carlo Messina.
Secondo Michele Ziosi, vicepresidente per le relazioni istituzionali di Cnh Industrial, l’impegno e i risultati pagano, come dimostra l’ inserimento del Gruppo in alcuni dei più prestigiosi indici azionari del mondo, come il Dow Jones Sustainability Index World e Europe. Quattro priorità definite: carbon footprint, sicurezza sul lavoro, valutazione del ciclo di vita e coinvolgimento degli stakeholders, innovazione digitale.
È stata Patty L’Abbate, Capogruppo Commissione Territorio, Ambiente, Beni ambientali a porre l’accento sull’esigenza di creare una vera cultura e investire sulla formazione: la PA e le aziende devono formare green manager in grado di definire parametri e valutare le azioni per raggiungere gli obietti di sostenibilità. Il climate change è collegato a molte problematiche: serve un approccio sistemico e globale.
Interessante il punto di vista di Massimo Gaudina, capo della rappresentanza della Commissione Europea in Italia, il quale ha affermato che è vero che il costo della non transizione ecologica è altissimo, ma al contempo il rischio è devastante e lo vediamo anche nelle nostre regioni e non solo nei paesi del terzo mondo. È necessario mitigare gli effetti dell’impatto climatico e poi lavorare sull’adattamento, non solo ridurre le emissioni ma anche per preparare l’industria agli effetti negativi futuri, alcuni dei quali sono già visibili.

immagini
sviluppo-sostenibile
leggi anche: