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ANBI pubblica l’elenco delle opere necessarie per salvare il territorio

where Roma when Lun, 19/10/2020 who roberto

I dati dell’osservatorio ed i progetti concreti di Anbi. Per Piemonte e Liguria si tratta di 59 opere per 542 milioni di euro

Se i gravi danni subiti dal canale Cavourdissesto-liguria_0.jpg e dalle risaie sono l’immagine di un territorio agricolo messo in ginocchio dalla violenza degli eventi atmosferici sul Nordovest dell’Italia nelle scorse settimane, l’analisi dei dati diffusi dall’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche permette di comprendere l’evolversi dell’emergenza idrogeologica. Per Piemonte e Liguria sono previste 59 opere per 542 milioni di euro.
 
I dati
L’ondata di piena, dopo aver attraversato il Piemonte, ha riversato nel fiume Po, raggiungendo la Lombardia ed indirizzandosi progressivamente verso il delta; esemplare è quanto si registra al rilevamento di Cremona, dove la portata era pari a circa 5.770 metri cubi al secondo contro una media del periodo pari a mc. 1.487. In Emilia Romagna erano in piena sono i fiumi Secchia,  Trebbia (mc/sec 51,68 contro una media del periodo pari a mc/sec 17) e Taro (mc/sec 72,89 contro una media stagionale di 9,35 metri cubi al secondo).
La lettura di alcuni dati dei fiumi piemontesi ben illustra cosa è accaduto lo scorso 3 ottobre: in poche ore, la portata del Tanaro è salita a 942 metri cubi al secondo (un anno fa era mc/sec 14.1), il Cervo ha toccato quota 936 contro mc/sec 15,3 in questo periodo del 2019; la Dora Baltea ha raggiunto la portata di mc/sec 797 (un anno fa, mc/sec 45) per poi scendere repentinamente, dopo 24 ore, a mc/sec 225; analoghi andamenti si sono registrati per Sesia e Stura di Lanzo, e inoltre per Toce, Agogna, Vermegnana, Gesso e Pesio, creando situazioni di grave criticità.
 
Gli interventi
Tra gli interventi più significativi previsti in Piemonte, si segnalano l’adeguamento degli alvei del torrente Sessera ( € 150.050.000,00), del diramatore Quintino Sella (€ 22.700.000,00), del Canale Cavour (€ 40.800.000,00), del cavo Montebello (€ 21.910.000,00).
Analoga è la situazione registrata in Liguria, dove i fiumi Roya, Centa, Argentina, Vara sono passati, in pochissimo tempo, da livelli inferiori ad 1 a quote tra i 6 e gli 8 metri sullo zero idrometrico. Nella regione, l’unico Consorzio di bonifica ad oggi operante (il “Canale Lunense”) ha pronti 5 progetti di manutenzione straordinaria del territorio per un importo complessivo di € 2.517.000,00.
 
Efficientare la rete idraulica
“è evidente che di fronte a piogge che, in poche ore, riversano sul territorio la quantità d’acqua, che generalmente cade in sei mesi, si può solo incrementare la capacità di resilienza, migliorando l’efficienza della rete idraulica - chiarisce Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) - . Per questo, il piano per la sistemazione idraulica del territorio, precedentemente redatto dai Consorzi di bonifica ed irrigazione piemontesi, prevede 54 progetti definitivi ed esecutivi, cioè cantierabili, per un importo complessivo di quasi 540 milioni di euro, in grado di attivare circa 2.700 posti di lavoro.” “Non possiamo che risollecitare la Regione Liguria, con la quale era già avviata una positiva interlocuzione, ad incentivare la costituzione di altri Consorzi di bonifica in un territorio particolarmente fragile - conclude Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI - . La risposta alle conseguenze dei cambiamenti climatici non possono essere gli stati di calamità, che ristorano solo il 10% dei danni subiti. Servono politiche di prevenzione, che devono vedere il diretto coinvolgimento delle comunità locali, così come avviene nei nostri enti consorziali, secondo i principi di sussidiarietà ed autogoverno.”

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