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Animalìe. Caccia: bracconieri abbattono un avvoltoio rarissimo e un falco

where Roma when Lun, 17/09/2018 who roberto

Gravi episodi di caccia in Sicilia. La denuncia dell’Ispra. Il ministro Costa: “Aggravare le pene”. La protesta del Wwf: “Introdurre il delitto di uccisione di specie protetta”

È stato trovato in provincia di Trapani avvoltoio.jpgil corpo di uno dei due rarissimi e pregiati avvoltoi capovaccai rilasciati nel mese di agosto a Matera dall'Ispra e dal Centro Rapaci Minacciati di Grosseto. A Messina invece un bracconiere ha colpito un falco.
L’avvoltoio di Trapani - L'esemplare, ritrovato dai Carabinieri forestali di Palermo a seguito di una segnalazione effettuata dai ricercatori dell'Istituto, che appartiene ad una specie particolarmente protetta, è stato sottoposto subito a radiografia; l'esame ha confermato la presenza di numerosi pallini nel corpo. Si tratta di un grave atto di bracconaggio contro una specie in via d'estinzione, appartenente alla famiglia degli avvoltoi, alla cui reintroduzione in natura sta lavorando Ispra nell'ambito del progetto europeo LIFE Egyptian Vulture.
L'animale abbattuto era uno dei due esemplari nati in cattività lo scorso mese di maggio in Toscana e rilasciati in natura poche settimane fa nel Parco della Murgia Materana.
Clara, il nome del giovane esemplare abbattuto, aveva spiccato il volo nei giorni scorsi con la sorella Bianca, dopo aver trascorso un periodo di ambientamento nel Parco del materano. Al momento erano in volo sulla Sicilia alla volta del Nord Africa. I movimenti degli uccelli erano monitorati dai ricercatori dell'Ispra, grazie al sistema Gps posizionato sugli esemplari, che permette di verificare in tempo reale la rotta seguita.
Il corpo del capovaccaio abbattuto illegalmente è sotto sequestro ed è stata aperta un'indagine per rintracciare gli autori del grave episodio.
Grazie ai segnali Gps, infatti, sono noti luogo e momento dell'uccisione; questo strumento consentirà di verificare la presenza di celle telefoniche nell'area dove è avvenuto l'abbattimento.
Ispra fornirà tutta la collaborazione tecnico scientifica alle autorità per le indagini in corso.
Dice l’Ispra: “Oltre ad essere pienamente coinvolto nell'attività di contrasto al bracconaggio, promossa dal ministero dell'ambiente, l'Istituto ritiene quanto accaduto un atto di enorme gravità nel contesto delle intense attività di conservazione degli avvoltoi che la Ue promuove grazie al finanziamento di progetti europei. Il capovaccaio è una delle specie più a rischio di estinzione a livello internazionale. In Italia si è assistito al crollo drammatico della popolazione di questa specie, che è passata da diverse centinaia di coppie, all'inizio del Novecento, a meno di 15 ai giorni nostri.
Il commento del ministro Sergio Costa - Secondo il Ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, "si tratta di un gesto vigliacco e inqualificabile che ha messo a rischio anche l'efficacia di un progetto di conservazione molto qualificato. Dobbiamo fermare il bracconaggio attraverso l'inasprimento delle pene, rendendole efficaci e certe, perché non è pensabile che il nostro Paese sia ai primi posti per uccisioni illegali di fauna selvatica".
Il ministro ha poi accennato alla cabina di regia del Piano nazionale antibracconaggio, in programma tra pochi giorni: "Mi verrà consegnato il primo dossier operativo sulle azioni da intraprendere per fermare questa strage silenziosa - ha concluso Costa - . Diverse azioni, preventive e repressive, per dare un forte segnale di legalità e a tutela del nostro patrimonio faunistico, troppo spesso minacciato".
Il falco nel Messinese - A pochissimi giorni dall’uccisione di un raro capovaccaio e dall’abbattimento di una sterna maggiore nel siracusano, dalla Sicilia arriva un’altra notizia di tenore analogo. Un giovane falco pescatore alla sua prima migrazione è stato colpito, in località Torrenova in provincia di Messina, da una fucilata e si trova in gravi condizioni a causa di una bruttissima ferita. Ora il rapace è in cura nel centro di recupero del Dipartimento Sviluppo Rurale di Messina gestito dall’associazione Man.
Il falco pescatore è una specie in grande difficoltà in tutto il Mediterraneo, che è stata riportata a nidificare in Italia solo nel 2011 grazie al progetto Osprey. Nello scorso mese di maggio era arrivata dall’oasi Wwf di Orbetello la notizia di una nidificazione spontanea da parte di una coppia di falchi pescatori: nidificazioni conclusasi con la nascita di tre piccoli Ozzy, Olly e Olaf. Per quanto riguarda la Sicilia, l’ultima nidificazione registrata risale addirittura al 1969.
Dice il Wwf: “In Sicilia siamo di fronte ad un’emergenza bracconaggio: per questa ragione chiediamo che, visto il ripetersi di episodi gravissimi di bracconaggio, venga sospesa l’attività venatoria. Chiediamo, inoltre, che sia immediatamente costituita una task force contro i bracconieri per individuare e punire i responsabili di questi crimini odiosi contro la Natura con l’introduzione del Delitto di uccisione di specie protetta”.
 

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