Animalìe. Caccia. La Lombardia verso la caccia in deroga per peppola e fringuello
Il progetto di legge andrà in aula per la votazione finale nella seduta già calendarizzata per il 9 ottobre
Novità sulla caccia in deroga dalla Regione Lombardia. Via libera a maggioranza in commissione Agricoltura del consiglio regionale presieduta da Ruggero Invernizzi (Forza Italia) al provvedimento (relatore Floriano Massardi della Lega) che consente l'esercizio della caccia in deroga durante questa stagione venatoria alle specie peppola e fringuello.
"Si tratta di due specie - ha precisato il relatore - per le quali le normative vigenti prevedono la possibilità di caccia in deroga e che, sulla base dei recenti studi e verifiche condotte da istituti faunistici riconosciuti, godono di ottima salute". Per queste due specie, la Commissione Europea ammette un prelievo massimo fino al 5% del quantitativo stimato come esistente; il valore di riferimento contenuto nel progetto di legge approvato è pari allo 0,5%.
I dettagli della legge regionale - Il provvedimento autorizza per le peppole un prelievo massimo pari a 39mila esemplari e per i fringuelli pari a 310mila capi, effettuabile esclusivamente da parte dei cacciatori autorizzati nelle modalità da appostamento fisso o temporaneo, e in possesso della scheda di monitoraggio. Ciascun cacciatore potrà prelevare un numero massimo di 5 capi al giorno e 50 nell'arco dell'intera stagione per la specie fringuello, 5 capi al giorno e massimo di 15 stagionali per la specie peppola. Via libera in Commissione anche a tre emendamenti: il primo, presentato da Barbara Mazzali (FdI), autorizza all'esercizio della caccia in deroga solo quei cacciatori che abbiano fatto nei tempi previsti esplicita richiesta di voler esercitare il prelievo venatorio in deroga. Gli altri due emendamenti, presentati dal Consigliere Segretario Giovanni Malanchini (Lega), sono di carattere più tecnico e riguardano, il primo la possibilità di cacciare solo da appostamenti fissi e temporanei preventivamente segnalati all'UTR di competenza, il secondo le schede di monitoraggio per la rendicontazione del prelievo opportunamente personalizzate.
I pro-caccia - "Questo provvedimento - ha sottolineato il relatore Massardi - nella sua versione finale ha recepito anche le indicazioni formali formulate dagli uffici legislativi della Commissione e vuole ridare dignità ai cacciatori, dopo che da ben 7 anni la caccia in deroga non è più praticata in Lombardia. È un provvedimento di buon senso, che tiene conto della relazione della Commissione regionale di esperti in campo giuridico, faunistico e ornitologico e che evidenzia l'assoluta costituzionalità della legge lombarda in materia venatoria, conferma la certificazione formale dello stato di conservazione delle specie oggetto di caccia in deroga e individua la legge regionale n. 24/2008 come legge quadro in materia che disciplina le deroghe, così come richiesto dalla Commissione europea. Credo che così come predisposto questo provvedimento non dovrebbe trovare ostacoli in sede europea".
Gli anti-caccia - I rappresentanti dei gruppi di minoranza, in particolare Matteo Piloni del Partito Democratico e il capogruppo del M5Stelle Andrea Fiasconaro, hanno lamentato invece il rischio che questo provvedimento, qualora approvato dall'Aula, possa poi essere impugnato dal Governo nazionale e soprattutto possa incorrere nel rischio di una procedura d'infrazione europea "con conseguente sanzione pecuniaria a danno dei cittadini lombardi". Fiasconaro e Piloni hanno quindi sottolineato come a loro parere la maggioranza, con l'approvazione di questo progetto di legge in Commissione, abbia voluto forzare la mano sotto l'aspetto procedurale, senza rispettare i tempi di discussione inizialmente previsti.