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Animalìe. Caccia. Il Wwf vince 7 volte al Tar. In Lombardia voto incerto

where Milano when Lun, 08/10/2018 who roberto

Il Wwf: “Grazie agli avvocati del Panda sono stati salvati migliaia di animali”. Nel consiglio regionale lombardo per ora nessuna votazione sui provvedimenti sui richiami vivi e sulla caccia in deroga

Con quella al Tar Liguria salgono a 7 le vittorie nei tribunali del Wwf e delle altreuccelli.jpg associazioni contro “l'illegalità legittimata dalle regioni nella gestione delle attività venatoria”.

Dei 9 ricorsi presentati dagli avvocati che prestano volontariamente la professionalità alla difesa della biodiversità, in ben 7 Tribunali amministrativi regionali hanno avuto un esito positivo, mentre 1 solo è stato respinto e un altro deve essere ancora discusso.

“In alcuni casi (Sardegna, Umbria, Trento) gli avvocati del Panda stanno sostenendo la battaglia per la legalità e per la tutela della fauna e della biodiversità anche nelle aule del Consiglio di Stato - afferma il Wwf - in seguito ai ricorsi proposti dalle amministrazioni regionali. Al momento, il giudice amministrativo d'appello ha respinto i ricorsi delle regioni Umbria e Sardegna, evidenziando in maniera chiara l'illegittimità e l'incongruenza delle scelte giuridico amministrative delle regioni. Va anche ricordato che le regioni spendono soldi pubblici per resistere ai ricorsi delle associazioni, finanze della collettività che potrebbero trovare migliori vie di spesa”.

"Queste vittorie non solo rappresentano la vittoria della legalità nei confronti di chi ogni anno fa di tutto per bypassare le regole nazionali ed europee sulla tutela della fauna selvatica e degli habitat naturali, ma sono anche la vittoria della vita, perché hanno consentito di salvare migliaia di animali che altrimenti sarebbero morti sotto i colpi dei cacciatori", afferma il vicepresidente del Wwf Italia Dante Caserta.

Intanto a Milano nessuno dei due provvedimenti venatori iscritti all'ordine del giorno del Consiglio regionale della Lombardia è stato votato dall'aula, in quanto in due distinte votazioni sono state prima approvate le questioni pregiudiziali presentate su entrambi i progetti di legge dei quali era relatore Floriano Massardi (Lega).

Il primo progetto di legge posto in discussione si proponeva di consentire ai cacciatori durante la stagione venatoria l'utilizzo di richiami vivi catturati e inanellati dagli Uffici Territoriali Regionali, provenienti da impianti autorizzati e utilizzabili per la sola caccia da appostamento. Complessivamente avrebbero potuto essere utilizzabili a tale scopo esemplari di cesena (5.100), di merlo (2.809), di tordo bottaccio (5.619) e di tordo sassello (5.472), per un numero complessivo di richiami pari in Lombardia a 19mila esemplari. La parte del leone sarebbe spettata alla provincia di Brescia con 10.430 uccelli selvatici catturabili e a quella di Bergamo con 6.079: seguivano Lecco e Sondrio con 1.483, Como con 652, Milano, Monza e Brianza con 229, Mantova con 127.

Il consiglio regionale ha approvato a scrutinio segreto con 44 voti a favore, 33 contrari e 1 astenuto la questione pregiudiziale presentata dal gruppo Lombardi Civici Europeisti (primo firmatario Niccolò Carretta), nella quale si lamentava il rischio di possibili procedure d'infrazione in sede europea e impugnative in sede governativa. Su questo progetto di legge un'altra questione pregiudiziale era stata presentata anche dal M5Stelle.

Il secondo progetto di legge iscritto all'ordine del giorno della seduta odierna intendeva consentire l'esercizio della caccia in deroga durante questa stagione venatoria alle specie peppola e fringuello. Per queste due specie la Commissione Europea ammette un prelievo massimo fino al 5 per cento del quantitativo stimato come esistente; il valore di riferimento contenuto nel progetto di legge portato oggi in Aula era pari allo 0,5%. Il provvedimento autorizzava per le peppole un prelievo massimo pari a 39mila esemplari e per i fringuelli pari a 310mila capi, effettuabile esclusivamente da parte dei cacciatori autorizzati nelle modalità da appostamento fisso o temporaneo, e in possesso della scheda di monitoraggio. Ciascun cacciatore avrebbe potuto prelevare un numero massimo di 5 capi al giorno e 50 nell'arco dell'intera stagione per la specie fringuello, 5 capi al giorno e massimo di 15 stagionali per la specie peppola.

Con 42 voti a favore e 36 contrari, anche in questo caso è stata accolta a scrutinio segreto la questione pregiudiziale che chiedeva di non ammettere il provvedimento alla discussione e trattazione in Aula presentata da Michele Usuelli (+Europa), che oltre a evidenziare i rischi già contenuti nella questione pregiudiziale approvata sull'altro progetto di legge, lamentava anche come si fosse in presenza "di un atto legislativo e non amministrativo, come invece richiesto dalla giurisprudenza vigente". Su questo provvedimento erano state presentate altre tre questioni pregiudiziali da parte dei gruppi PD, M5Stelle e Lombardi Civici Europeisti.
Entrambi i provvedimenti erano stati precedentemente approvati in Commissione Agricoltura con i voti favorevoli dei rappresentanti dei gruppi di maggioranza.
Il relatore Floriano Massardi (Lega) nel suo intervento in Aula ha espresso "profondo dispiacimento nel constatare che su questi progetti di legge in materia venatoria è mancata oggi piena condivisione in maggioranza e anche nel suo stesso gruppo, e che purtroppo la bocciatura dei due provvedimenti non consentirà per questa stagione venatoria il ricorso all'utilizzo dei richiami vivi e la pratica della caccia in deroga, che non viene più praticata in Lombardia da 7 anni". 

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