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Animalìe. Il falco pescatore torna a nidificare in Maremma

where Grosseto when Lun, 19/09/2022 who roberto

Il progetto “Biodiversità in volo” celebra il ritorno del falco pescatore in Italia e l’importante valore naturalistico delle altre specie protette del Parco Regionale della Maremma

Fondazione Una (Uomo, natura, ambiente)falco-pescatore_0.jpg e Federparchi celebrano il ritorno del falco pescatore sul territorio italiano, dopo più di 40 anni di assenza, dovuta anche al bracconaggio. L’animale è infatti estremamente vulnerabile sotto il profilo conservazionistico, poiché presente in meno di cento coppie riproduttive in tutta Europa, anche a causa di una persecuzione diretta.

In Maremma il falco è tornato a nidificare nel 2011, grazie al progetto di ricostituzione della popolazione messo in piedi dall’Ente Parco già nel 2002. Questo enorme successo si deve alla collaborazione tra il parco maremmano e il Parco regionale della Corsica, che ha portato alla creazione di un piano che ha stimolato la permanenza dell’animale nel territorio toscano durante il suo periodo riproduttivo. Durante lo svolgimento del progetto di ripopolamento, il parco è ricorso anche al trasporto in elicottero di 33 piccoli falchi provenienti dalla Corsica, depositati poi alla foce del Fiume Ombrone secondo quella che è la tecnica dell’“hacking”, che mira a sviluppare nei falchi una “filopatria” (attaccamento al territorio) tale da portarli, una volta raggiunta l’età riproduttiva, a tornare nell’area per nidificare.
Il Parco rappresenta il primo territorio naturale protetto in Toscana ed è stato istituito nel 1975; si estende per circa 18.000 ettari seguendo il tratto costiero della Maremma, che parte dal promontorio di Talamone e termina lungo la foce del fiume Ombrone. Un territorio ricco di ecosistemi che ospita oltre 270 specie di uccelli e aree umide per lo svernamento di numerose specie di uccelli acquatici, oltre a numerose specie a rischio di estinzione e oggetto di particolare attenzione perché, nel tempo, minacciate da episodi di bracconaggio. Le altre specie di alto valore conservazionistico presenti nel Parco della Maremma sono il gatto selvatico e la martora, assieme a uccelli come la tottavilla, il rampichino e il picchio verde, uno dei principali responsabili dell’incremento strutturale di cavità nei tronchi degli alberi.

“La collaborazione con Fondazione Una ha permesso di dare luce alle più importanti misure messe in atto dai Parchi Italiani, per la protezione della fauna a rischio. Ovviamente, nel Parco Regionale della Maremma il protagonista è il falco pescatore, animale fortemente minacciato e presente in sole sei coppie nidificanti in Italia, di cui una nel Parco regionale della Maremma” ha dichiarato Giampiero Sammuri, presidente di Federparchi. A lui ha fatto eco Renata Briano, presidente del comitato scientifico della Fondazione Una: “Il nostro obiettivo e il fulcro del progetto Biodiversità in volo con Federparchi è quello di lavorare insieme ai soggetti che si occupano della conservazione delle specie per la tutela della biodiversità e di lottare contro i fenomeni di bracconaggio. Dopo il Gran Paradiso e l’Abruzzo, è il turno della Maremma dove celebriamo gli ottimi risultati raggiunti con la reintroduzione del falco pescatore nell’area. Una specie che è possibile avvistare dal capanno di osservazione di Bocca d’Ombrone, precedentemente ristrutturato da Fondazione Una”.

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