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Animalìe. La Lav monitora i metodi sostitutivi alla sperimentazione animale

where Milano when Lun, 28/03/2022 who roberto

La Lega Anti Vivisezionista: “Gli istituti di ricerca biomedica non perdano questa occasione storica di avanzamento scientifico e culturale”. Appello al ministro Speranza affinché renda disponibili nuovi fondi

È del 25 giugno scorso il decreto topolino.jpegdel ministro della Salute, che assegna 1,6 milioni di euro per l'anno 2021 ad alcuni enti pubblici di ricerca. Oltre agli 8 istituti zooprofilattici sperimentali, all'istituto superiore di sanità e al Cnr, sono state individuate 5 università, per un totale di 15 istituti a cui è stata offerta la possibilità di avviare progetti di ricerca biomedica con metodi sostitutivi all'uso di animali. Tra le università che hanno ottenuto tale finanziamento, compaiono gli atenei che già in passato si erano distinti per l'avvio di progetti innovativi, come quelli di Bologna, Genova e Pisa.

“Questi fondi fanno parte di una risorsa economica istituita per il triennio 2020-22 e ottenuti grazie al lavoro della nostra associazione, in continuo dialogo con il ministero. Seppur esigui rispetto ai finanziamenti destinati alla sperimentazione animale, che superano di molto il miliardo di euro, rappresentano un’opportunità unica per gli enti di ricerca pubblici di affacciarsi sul mondo competitivo e promettente delle ricerche innovative animal-free a livello internazionale”, afferma la Lav Lega Anti Vivisezionista, che diffonde un dossier con i primi dati sull’utilizzo delle risorse finora impiegate in progetti di varie università e istituti di ricerca.
Nello specifico, cinque IZS oltre alle università di Pisa e di Genova hanno scelto metodi di ricerca “in vitro”, ovvero basati su colture cellulari, mentre un altro IZS ha scelto la tecnologia “in silico” mediante l'uso di moderni sistemi computazionali. Due istituti, invece, hanno scelto di sostituire l'uso di vertebrati con l'impiego di animali a minore sviluppo neuronale come gli invertebrati che, non essendo compresi nel D.Lgs. 26/2014, sono considerati “metodi sostitutivi”. Si tratta dell'IZS del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta e dell'Università di Sassari.

Tra gli obiettivi dichiarati dagli sperimentatori, anche temi di grande attualità come la produzione di vaccini (IZS Umbria e Marche) oppure lo studio dei tumori umani e animali (IZS Lombardia ed Emilia-Romagna e della Sicilia) anche su specifiche aree oncologiche come il tumore mammario (IZS Sardegna), o ancora lo studio dell'impatto di taluni materiali sull'organismo (Università di Pisa) e studi sul glaucoma (Università di Genova), come anche prove di efficacia farmacologica e innocuità tossicologica (IZS Lazio e Toscana). “Ora è importante che nessun istituto perda questa occasione storica – aggiunge Lav, che sottolinea – : a questo scopo stiamo dialogando con tutti i centri di ricerca, e siamo soddisfatti di constatare l'attenzione dimostrata fin da subito per questa opportunità, visto che due istituti su tre hanno già avviato progetti di ricerca innovativi. Progetti che potranno materialmente evitare la sofferenza e la morte di molti animali e rappresentano una speranza in più nella ricerca di cure per l’uomo e per l’avanzamento delle conoscenze scientifiche.”

L'appello, adesso, è al ministro della Salute Roberto Speranza per rendere fruibile al più presto, con il decreto spesa, almeno la quota di fondi relativa all'anno 2022. 

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