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Animalìe. Moria di capodogli in Abruzzo. Mistero sul motivo

where Ortona (Chieti) when Lun, 15/09/2014 who michele

Sette animali spiaggiano a Vasto. Quattro rigettati vivi in mare, tre morti soffocati dal loro peso. Rilevata embolia nel sangue delle carcasse: forse un’emersione veloce. Nessuna relazione con attività petrolifere

La settimana scorsa sette capodogli si sono arenati sulla spiaggia di Punta Penna a Vasto (Chieti). I capodogli, quando piaggiano, muoiono in tempi brevi perché soffocati dal loro stesso peso. Quattro di essi, vivi, sono stati rimessi in mare. Gli esami condotti sugli animali morti hanno rilevato embolia, dovuta probabilmente a un’emersione rapida dalle profondità del mare, ma ciò dovrebbe essere avvenuto in altri mari, poiché di fronte all’Abruzzo l’Adriatico non supera la cinquantina di metri di profondità.
Pare che non vi sia alcuna relazione con attività petrolifere, poiché in zona non sono in corso ricerche di giacimenti o perforazioni.
I cetacei sono stati avvistati di mattina poco dopo le sette da alcuni surfisti che hanno avvertito la Capitaneria di Porto che ha immediatamente attivato tutte le procedure di emergenza. A provocarne la morte, come ha spiegato Vincenzo Olivieri del Centro nazionale Studi Cetacei, non è  tanto l’assenza d'acqua in sé, ma la pressione che sulla spiaggia diventa insopportabile per esemplari da 10 quintali.
Data la mole dei cetacei, le operazioni di soccorso sono state difficili ed è stato tentato di tutto, dalla spinta a braccia fino al traino con un peschereccio con l’aiuto del personale della Capitaneria che ha coordinato le operazioni, Protezione Civile, Carabinieri e i sommozzatori provenienti da Ancona. A distanza, ha chiesto di essere aggiornato anche il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti. È intervenuta anche l’Unità Speciale dell’Università di Padova diretta dal professor Mazzariol, che opera in convenzione con il Ministero dell’Ambiente proprio per i casi di spiaggiamento dei cetacei. Sono state inoltre allertate la "Banca Tessuti per Mammiferi", diretta dal professor Cozzi dell’Università di Padova, la direzione generale per la sanità animale del Ministero della Salute e gli "Istituti Zooprofilattici Sperimentali", coordinati dalla dottoressa Casalone.
L’Enpa, associazione di protezione degli animali, “ha inviato richiesta di immediati chiarimenti al ministero dell’Ambiente, al ministero delle Politiche Agricole e Forestali e al ministero della Salute". Lo comunica l’Enpa in una nota. "È  infatti doveroso da parte dei ministeri chiarire quali interventi siano stati posti in essere per garantire un concreto intervento teso alla messa in sicurezza degli animali e delle persone, nonché alla eventuale gestione del trattamento sanitario e per opera di quale team di professionisti; quali siano gli enti locali autorizzati ad intervenire, per quanto previsto dalla normativa vigente, e quale siano i responsabili del Cert presenti sul territorio che stanno coordinando l’intervento". Al riguardo, Enpa sottolinea come "la rete preposta ad intervenire in caso di spiaggiamenti di cetacei, rete che dovrebbe essere presente in tutti i Paesi civili, non abbia un coordinamento e non sia gestita in modo adeguato".
“Quattro capodogli sono morti e questo spiaggiamento non può essere casuale. Per questo chiedo al ministro dell’Ambiente Galletti di venire in Senato e anche alle istituzioni locali un supplemento di riflessione sulle politiche di trivellazione in Adriatico", dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane. "Il Senato ha approvato nei mesi scorsi una mozione chiedendo una moratoria per le trivellazioni in Adriatico”.
“Lo sviluppo sostenibile non può essere soltanto una formula, ma va tramutato in fatti concreti, in grado di conciliare ambiente, economia e sociale per il futuro delle nuove generazioni”, afferma la presidente dell’associazione Marevivo, Rosalba Giugni.
 

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Soccorso ai capodogli spiaggiati a Vasto (Chieti)
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