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Animalìe. L’orso in Trentino: la Provincia vuole abbatterlo, Costa potrebbe impugnare l’ordinanza

where Roma when Lun, 29/06/2020 who roberto

I dubbi sulla gestione di quasi un centinaio di esemplari più i cuccioli. Il presidente Fugatti: “la legge consente ampi margini di manovra”.  Il Ministro: “Valutiamo presupposti giuridici per impugnare ordinanza”

Si dovranno presto decidere le orso.jpgsorti dell’orso bruno che lunedì scorso ha aggredito padre e figlio sul Monte Peller, in valle di Non. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, non ha dubbi: ha annunciato la firma di un'ordinanza che prevede l'abbattimento dell'animale. Ma il ministro dell'Ambiente Sergio Costa non vuole passare alle vie di fatto. Scrive infatti che "solo dopo aver raccolto informazioni scientifiche certe sull'animale coinvolto nell'incidente con i due cittadini si potranno valutare soluzioni tecniche che, a mio parere, non devono tradursi nell'abbattimento", e aggiunge che "stiamo valutando i presupposti giuridici per un’eventuale impugnazione dell'ordinanza".
 
Al momento non si sa se si tratti di un maschio o di una femmina. Per avere i risultati, spiegano in Provincia, ci vorrà qualche giorno. In Trentino ci sono fra gli 82 ed i 93 esemplari di orso, ai quali si aggiungono i nuovi cuccioli. Con questi numeri, Fugatti mette in dubbio la possibilità di convivenza dell'orso con l'uomo. Il dirigente generale della Forestale provinciale, Romano Masè, ha assicurato un'azione di presidio del territorio dove è avvenuta l'aggressione e sono stati inviati al laboratorio della Fondazione Mach, a San Michele all'Adige, gli abiti delle due persone ferite, che serviranno ad identificare l'animale attraverso l'esame del Dna.
 
Da un lato c’è la preoccupazione della cittadinanza locale e quelli degli ospiti, dall'altro quello per la salvaguardia degli animali. Occorre, dicono a Trento “avviare una discussione sulla prospettiva gestionale degli orsi, che sta diventando sempre più insostenibile. Vogliamo dialogare con il Ministero, sapendo comunque che noi abbiamo una legge, la 9 del 2018, che ci consente ampi margini di manovra sulla gestione dei grandi carnivori". D’accordo anche Costa, secondo cui l’abbattimento “non favorisce un'analisi degli elementi di contesto e aggrava lo scontro pubblico, già non semplice da gestire, sulla convivenza tra uomo e fauna selvatica negli ambienti alpini".
 
Nel confermare la disponibilità del proprio ministero "nella costante collaborazione istituzionale, a valutare congiuntamente il Piano di gestione che tu hai chiesto di predisporre alle strutture tecniche competenti della Provincia autonoma di Trento", Costa osserva che esso "dovrà prevedere una gestione dell'orso Bruno nel territorio della Provincia sulla base di una rigorosa base scientifica, con il supporto dell'Ispra oltre che nel rispetto della normativa nazionale ed europea". Il ministro confida "nella capacità di conciliare, nel migliore dei modi, gli aspetti di tutela della pubblica incolumità con quelli di conservazione e protezione delle specie selvatiche".
 
Le reazioni - Il WWF Italia è molto dispiaciuto per l'accaduto e augura ai due feriti una pronta guarigione. Tuttavia, le dinamiche dell’incidente non sono ancora chiare e in mancanza di alcuni elementi fondamentali per definire cause e responsabilità dell’accaduto, ad esempio l'eventuale presenza di cuccioli o altre motivazioni che possono aver spinto l’orso a ferire le due persone (come previsto dal Piano d'Azione per la Conservazione dell'Orso sulle Alpi PACOBACE), l’emanazione di ordinanze di abbattimento appare una scelta improvvida e fuori luogo.
Il WWF Italia ha anche lanciato una petizione sulla piattaforma di petizioni online Change.org, (questo il link https://www.change.org/stopuccisioneorsi) per chiedere al presidente della Provincia Autonoma di Trento di ritirare l’ordinanza di abbattimento per l’orso in Trentino. Augurando una pronta guarigione ai due uomini coinvolti nell'incidente, che, nonostante la paura, si sono espressi contro l’abbattimento, per il WWF sono infatti molti i motivi per cui l’ordinanza di Fugatti è fuori luogo.

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