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Animalìe. A processo un macello di Cremona. L’accusa: maltrattamento di animali

where Crema when Lun, 30/05/2022 who roberto

Maltrattamenti e uccisioni di animali, a processo un mattatoio. Animal Equality: “Bisogna fare di più e inasprire le pene”

La Procura di Cremona ha rinviato maialiniingabbia.jpga giudizio il titolare di un macello del Cremasco per maltrattamento di animali e, su richiesta dell’imprenditore, gli ha consentito la messa alla prova, ovvero la possibilità di sospendere il procedimento penale in cambio dello svolgimento di lavori di pubblica utilità.
 
L’accusa degli animalisti
Nel giugno 2021 Animal Equality aveva diffuso un’inchiesta che mostrava scioccanti e ripetute violenze ai danni dei maiali all’interno del mattatoio, un’inchiesta preceduta da due esposti presso la Procura di Cremona per crudeltà nei confronti degli animali.
L’inchiesta di Animal Equality aveva mostrato immagini di efferata violenza nei confronti dei maiali all’interno dell’azienda di macellazione e lavorazione di carni suine dal 1987. Degli oltre 800mila suini allevati nel Cremonese, circa 150mila l'anno (il 19%) raggiungono questo impianto di macellazione. L’azienda si promuove come una realtà che pone particolare cura agli animali coinvolti, ma secondo l’indagine degli animalisti lavoratori e proprietari maltrattano i maiali destinati alla macellazione senza alcun rispetto per le norme minime di benessere animale, con atti di vera inutile crudeltà. Secondo la denuncia presentata da Animal Equality alla Procura di Cremona, il personale e il titolare erano stati accusati di atti come: “ha agganciato con un uncino alle orecchie i suini non correttamente sottoposti al processo di stordimento”; “colpiva alla testa, con una pala, un suinetto, che cadeva immobile per taluni secondi, quindi, rialzatosi barcollante l’animale, ne afferrava le zampe posteriori e ne sbatteva la testa contro il muro con forza tale da immobilizzarlo definitivamente”; “non eseguiva correttamente la pratica di stordimento dei suini, che difatti si muovevano e camminavano coscienti lungo il nastro trasportatore, sottoponendoli così alla successiva fase della iugulazione uncina ancora da coscienti”; “sollevava suinetti per le orecchie; in occasione della fase di scarico, percuoteva con bastoni i suini durante la loro discesa dai camion”; “lasciava suini deceduti all’interno dei camion di trasporto, insieme a quelli invece sani”; “non apprestava le dovute cure ai suini feriti o malati, lasciandoli all’interno dell’azienda insieme invece a quelli sani, nonostante il loro stato di cattiva salute”;  “percuoteva inutilmente gli animali al fine di farli muovere”.
Il reato ai danni degli animali sarebbe stato accertato dalla Procura di Cremona, ma le denunce relative all’inadeguatezza della struttura invece sono state respinte.
La sospensione del processo con messa alla prova stabilito dal Tribunale di Cremona prevede lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità non retribuito in favore della collettività (comuni o associazioni); l’attuazione di condotte volte all'eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose derivanti dal reato;  il risarcimento del danno cagionato. Le organizzazioni animaliste Animal Equality Italia ed Essere Animali - entrambe costituite parte civile nel processo - hanno ricevuto un risarcimento pecuniario, che le associazioni hanno deciso di devolvere a sostegno di enti che offrono rifugio e protezione ad animali salvati da allevamenti intensivi e macelli.
 
Il commento di Animal Equality
“Quanto stabilito dalla Procura di Cremona può essere definito un risultato solo parziale - commenta Alice Trombetta, direttrice esecutiva di Animal Equality Italia. - Bisognerebbe infatti aumentare le pene previste per coloro che maltrattano gli animali, in virtù della modifica dell’art. 9 compreso nei principi fondamentali della Costituzione, nonché rincarare i controlli nei macelli: la nostra proposta è quella di introdurre le cosiddette Smart Cameras, telecamere a circuito chiuso con intelligenza artificiale già introdotte in diversi paesi come Germania e Olanda, in grado di identificare le violazioni delle norme di benessere animale e rendere la persecuzione dei reati più efficiente”.
Secondo Animal Equality, le pene previste in Italia per questo genere di reati “si sono purtroppo rivelate ancora una volta inadeguate, soprattutto alla luce della modifica dell’art. 9 della Costituzione che impone ora l’obbligo di tutela degli animali, attribuendo loro il diritto soggettivo ad essere tutelati, con ciò facendo scomparire la precedente tutela mediata del cd. sentimento degli uomini per gli animali”.
 
Il commento di Essere Animali
“Questo risultato è un precedente che conferma la necessità di rivedere con urgenza le norme che regolano gli animali allevati a uso alimentare. Anno dopo anno, le nostre indagini documentano violenze e altre diffuse illegalità in allevamenti, macelli e durante i trasporti. Le norme attuali sul benessere animale, già insufficienti, restano spesso disattese – commenta Simone Montuschi, presidente di Essere Animali. – La modifica della Costituzione chiama il legislatore alla sua responsabilità di prendere atto di questo fallimento, intervenendo al più presto per eliminare queste sacche di impunità“.

immagini
maiali