torna alla home
Visitaci anche su:

Notiziario ambiente energia on-line dal 1999

Animalìe. La vicenda degli orsi trentini, spiegata facile

where Trento when Lun, 24/04/2023 who roberto

Gli orsi problematici sono la femmina JJ4 e due maschi. Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Bolzano avevano voluto il piano per importare gli animali ma poi hanno lasciato il Trentino da solo

Da settimane un gran numeroorso.jpg di persone comuni (pochissimi gli zoologi e i naturalisti) si sono espresse sul tema degli orsi del Trentino. La vicenda nasce dal fatto che a Caldes un’orsa, denominata JJ4, il 5 aprile ha ucciso Andrea Papi, un uomo che per tenersi in forma correva su una strada poco distante dalle case di Caldes.
 
I progetti Life Ursus e Pacobace
Nel secolo scorso non vivevano più orsi sulle Alpi centro-orientali. Questi animali erano invece presenti nella zona dinarica, in Austria e soprattutto in Slovenia. Una differente comunità originaria di orsi invece rimaneva in Abruzzo, dove da sempre vive il più piccolo e più amichevole orso marsicano.
Per questo motivo venne realizzato il progetto Life Ursus che, tramite una serie di finanziamenti europei, permise di ripopolare le Alpi centrali portando una decina di orsi dalla vicina Slovenia.
In seguito alle prime nascite di nuovi orsi, venne redatto il Piano d’Azione interregionale per la Conservazione dell’Orso Bruno sulle Alpi Centro-orientali (P.A.C.O.B.A.Ce., più comunemente Pacobace), simile per molti versi al Patom, piano di gestione per il docile orso marsicano d’Abruzzo.
 
Tutti volevano il piano ma senza gli orsi
Il Pacobace fu redatto, sottoscritto e formalmente approvato da diversi enti territoriali e nazionali: Provincia Autonoma di Trento, Provincia Autonoma di Bolzano, Regioni Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto, Ministero dell’Ambiente e  Ispra. La gestione degli animali rimaneva in carico alle Regioni.
Il coinvolgimento dei vari enti territoriali era dovuto al fatto che, in base al progetto iniziale, la popolazione di orsi avrebbe dovuto essere distribuita su tutte le Alpi centro-orientali, cioè dalla Lombardia al Friuli, attraverso la creazione di corridoi in grado di attirare gli orsi nei vari territori delle Regioni confinanti con il Trentino.
Poi però le diverse Regioni e la provincia autonoma di Bolzano, pur avendo firmato il piano, non accettarono l’introduzione di questi animali, che rimasero concentrati nel solo Trentino. La provincia autonoma di Trento è rimasto l’unico ente responsabile della gestione degli orsi, ma ricadono sullo Stato italiano le eventuali infrazioni alla direttiva europea Habitat che derivano da azioni del Trentino.
 
Quali animali sono aggressivi
Oggi, gli orsi considerati problematici in Trentino sono la femmina JJ4 e i due maschi MJ5 e M62. Secondo il Pacobace, che contiene una tabella di riferimento con i comportamenti problematici degli orsi ordinati secondo un indice di pericolosità e con le possibili azioni, per poter definire problematico un orso “è importante conoscere la storia del soggetto e tener conto dei suoi eventuali precedenti comportamenti anomali; il grado di problematicità aumenta quando ci sia una ripetizione di comportamenti potenzialmente pericolosi da parte dello stesso individuo. La valutazione dei comportamenti va condotta caso per caso, tenendo conto non solo della chiave interpretativa circa il grado di problematicità̀ fornita dalla tabella”.
 
L’orsa JJ4
L'orsa JJ4, nata nel 2006, è risultata, dalle analisi genetiche condotte, la responsabile dell’attacco mortale dello scorso 5 aprile.
Già in passato, tra il 2020 e il 2022, l’orsa era stata responsabile di tre eventi, non mortali.
La provincia di Trento ha emanato l’8 aprile 2023 un’ordinanza per l’intervento di rimozione dell’orso, con espresso richiamo alle competenze in materia di incolumità e sicurezza pubblica, che l’Ispra ha ritenuto coerente con le indicazioni del Pacobace.
 
L’orso MJ5
Questo esemplare si è reso responsabile di un attacco lo scorso 5 marzo a un cittadino di Rabbi, Comune in provincia di Trento.
Ispra ha espresso parere in data 11 aprile 2023 ritenendo che la misura della rimozione proposta dalla provincia di Trento fosse coerente con il Pacobace.
 
M62
M62 è un maschio di orso nato nel 2018; dal maggio 2021 all’aprile 2022 l’esemplare ha mostrato comportamenti particolarmente confidenti per i quali sono risultati adottabili le misure previste dal Pacobace, anche energiche. All’Ispra è pervenuta il 13 aprile la richiesta di valutazione da parte della Provincia di Trento.
 
Decisioni
Il ministro Pichetto aveva indetto una riunione alla quale avevano partecipato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, il presidente di  Ispra Stefano Laporta, il capo dipartimento della Protezione Civile della Provincia Autonoma di Trento, Raffaele De Col, e l’assessore provinciale all’Agricoltura Giulia Zanotelli. Durante l’incontro è stata presa in considerazione l’ipotesi di mettere a punto un piano di trasferimento di massa degli orsi, lasciando in Trentino un numero di soggetti “sostenibili dal territorio”.
È stato deciso anche di istituire un tavolo di confronto tecnico tra il ministero dell’Ambiente, l’Ispra e la Provincia Autonoma di Trento, per valutare in tempi rapidi “ogni azione utile a proseguire l’originario progetto di reintroduzione dell’orso nell’arco Alpino, intervenendo sulle criticità che nel tempo si sono verificate”.
 
Il commento del ministro dell’Ambiente
Per l'orsa "JJ4 c'è la magistratura e, da parte mia, il braccio operativo del ministero dell’Ambiente è Ispra che in questo momento ha espresso parere favorevole all'abbattimento". Così il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto. "È chiaro che si sta ponendo un problema, che ormai dura da anni, dovuto alla scelta dell'uomo di ripopolare forzatamente con una specie di orsi proveniente dai Balcani che non è la stessa che abbiamo in Abruzzo dove la convivenza è più facile. Su questo si è aperto un dibattito sulla gestione", ricorda.
"In merito a ciò che si è verificato negli anni scorsi abbiamo le posizioni del Consiglio di Stato. In questo momento l'orsa è nello stesso luogo in cui si trovava quell'altro orso che doveva essere abbattuto 4 anni fa circa e che il Consiglio di Stato invece ha ritenuto di non far abbattere. Pertanto, aspettiamo".  Si è aperta una questione "sulla gestione, sui collari. All'avvio di queste valutazioni tecniche ho sentito tante opinioni sul fatto che, ad esempio, gli orsi d'inverno, cosa che non accade più perché manca l'inverno vero, perdono talmente tanto peso che sovente i collari li perdono".

immagini
orso