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Aperta la caccia in deroga, nonostante la siccità

where Roma when Lun, 03/09/2012 who redazione

Anche il ministro dell’Ambiente è contrario: “Allo studio norme che evitino questa pratica non sostenibile”. Per Brambilla e Veronesi è il colpo di grazia alla fauna selvatica già falcidiata dalla siccità. Già cinquanta sanzioni ai cacciatori nella sola provincia di Perugia

Anche quest’anno la caccia ha aperto in anticipo e ripartono le polemiche. Il primo a “sparare” sui cacciatori è Corrado Clini: “Autorizzare l’apertura della caccia anticipata, in deroga al calendario venatorio e nonostante il parere contrario dell’Ispra, come è stato fatto da alcune regioni, è una scelta che non condivido”, afferma il ministro dell’Ambiente. “Sto valutando – annuncia – la possibilità di introdurre norme che evitino in futuro questa pratica non sostenibile”.
Il bilancio del primo fine settimana “in deroga”, test in vista dell’apertura ufficiale prevista per domenica 16 settembre, è già emblematico. Nella sola provincia di Perugia gli oltre seicento controlli della polizia si sono tradotti in cinquanta verbali elevati per violazioni su appostamenti non regolari nelle distanze da strade, ferrovie, abitazioni, caccia a specie non consentite, abbandono di bossoli, esercizio senza aver pagato la tassa fino al possesso di registratori da utilizzare per i richiami, ovviamente vietati dalla legge.
“Proclamare lo stato di calamità naturale per la fauna selvatica, causato dalla siccità degli ultimi mesi, con conseguenti provvedimenti di tutela delle popolazioni animali in difficoltà, la sospensione della stagione venatoria e l’adesione degli stessi cacciatori all’appello”. È quanto è stato chiesto, con una lettera aperta al presidente del Consiglio, ai presidenti delle Regioni e alle associazioni venatorie, dai fondatori del movimento “La coscienza degli animali”, gli ex ministri Michela Vittoria Brambilla e Umberto Veronesi.
“Sono sotto gli occhi di tutti le devastanti conseguenze che affliggono la natura e gli animali per la perdurante siccità di quest’anno”, scrive il movimento. In questa situazione, si legge ancora, “autorizzare l’attività venatoria equivale a infliggere il colpo di grazia a intere generazioni di animali già falcidiate, violando la lettera e lo spirito della direttiva 147/2009 Ce che consente la caccia solo se non danneggia le popolazioni di uccelli selvatici”.

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