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Aree protette. Spunta un emendamento che cancella il Parco nazionale del Delta del Po

where Rovigo when Lun, 20/11/2017 who roberto

Il Wwf contesta un emendamento alla Legge di Stabilità firmato dai senatori Vaccari e Caleo che verrebbe finanziato dagli Enti locali e non dal Ministero dell'Ambiente

Cosa c'entra l'abrogazione della previsione del Parco Nazionale Delta del Poparcodeltapo.jpg con la Legge di Stabilità? Assolutamente nulla, eppure un emendamento firmato dai senatori Vaccari e Caleo, protagonisti della criticatissima proposta di modifica della Legge sui Parchi, prevede proprio questo, rispolverando la vecchia tradizione di usare le finanziarie come veicoli per far passare di tutto, indipendentemente con il tema economico trattato.
Il sospetto è che, dopo che la proposta di modificare la Legge Quadro sui parchi (legge n. 394/1991), si è arenata, a causa delle critiche del mondo ambientalista, di quello della cultura e della scienza oltre che per i pesanti rilievi della Ragioneria Generale dello Stato, per il Delta del Po, si voglia far entrare dalla finestra quello che è uscito dalla porta.
“L'emendamento in questione - protesta il Wwf - , oltre a cancellare la previsione di Area marina protetta di capo Teulada in Sardegna, ha lo scopo di creare un non meglio definito parco, estraneo agli obiettivi di tutela della natura previsti dalla Legge n. 394/1991 e finanziato da Regioni e Comuni invece che dal Ministero dell'Ambiente, risultante dalla semplice unione delle aree dei due attuali parchi regionali del Delta del Po del Veneto e della Emilia Romagna, che negli ultimi decenni non hanno saputo garantire alcuna vera tutela della più importante zona umida del nostro Paese”.
L’area del Delta del Po è considerata dall’Ispra, Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale vigilato dal Ministero dell'Ambiente, un "black spot" nazionale per il bracconaggio ittico e venatorio.
Con lo stesso emendamento si prevede però la cancellazione di un specifico comma della legge quadro con cui viene previsto il parco nazionale, che lo stato dovrebbe istituire in assenza dell'accordo delle regioni su quello interregionale. Risultato? La previsione di parco nazionale (parco che lo Stato avrebbe dovuto istituire dal 1993) verrebbe cancellata indipendentemente dal fatto che le regioni trovino o meno l'accordo. Se l'accordo dovesse essere poi trovato, questo non avverrebbe all'interno della legge quadro sulle aree protette ma come semplice "coordinamento operativo" delle differenti normative regionali.

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