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L’aria e le città. L’aria padana continua a migliorare, ma non basta ancora

where Venezia when Lun, 11/10/2021 who roberto

Dalle Regioni del Nord un appello al Governo per un maggiore coinvolgimento. I quattro assessori regionali presto in delegazione a Roma

Gli assessori all'Ambiente delle quattrosmog-pianura-padana.jpg Regioni del bacino padano – Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto - si sono riuniti nell'ambito della conferenza di mid term del progetto europeo Life PrePair, dedicato a sviluppare e monitorare misure di mitigazione dell'inquinamento atmosferico nel bacino padano.

Le rilevazioni scientifiche confermano il percorso di riduzione continua degli inquinanti nell’aria padana, di anno in anno sempre migliore, e le principali fonti di inquinamento, fra i quali spicca il ruolo del traffico merci (marginale quello automobilistico), l’impatto di agricoltura e allevamenti, il riscaldamento a biomasse.
Nella cornice dall'arsenale di Venezia, gli assessori Irene Priolo (Emilia-Romagna), Gianpaolo Bottacin (Veneto), Raffaele Cattaneo (Lombardia) e Matteo Marnati (Piemonte), insieme con il coordinamento dell’Arpaer e con l’ospitalità dell’Arpa Veneto con Luca Marchesi, hanno lanciato un messaggio forte e convinto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al ministro della Transizione ecologica.
Il progetto europeo PrepAir, che rientra nel programma per l’ambiente e l’azione per il clima Life 2014-2020 con ambito prioritario l'Aria, vede partner le Regioni Emilia-Romagna (capofila), Veneto, Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, la Provincia autonoma di Trento, diverse Arpa agenzie regionali per la protezione ambientale, le tre città metropolitane di Bologna, Milano e Torino, enti privati, e il ministero dell’Ambiente della Slovenia. PrepAir propone una serie di azioni da attuare in modo coordinato ed integrato nel territorio del bacino padano ed in Slovenia, per migliorare la qualità dell’aria e per adempiere alla strategia europea Clean Air for Europe.
 
Sforzi significativi
Come dimostrato dalle evidenze scientifiche del progetto PrePair, le Regioni hanno messo in campo sforzi significativi fin dal 2005, anche in coordinamento tra loro nell'ambito dell'Accordo del Bacino Padano, raggiungendo importanti risultati, anche se non esaustivi, nei vari ambiti di azione del complesso programma per il miglioramento della qualità dell'aria (trasporti, energia, biomasse e agricoltura).
Le misure attuate hanno già contribuito al pieno conseguimento dei limiti annuali di PM10 in tutto il bacino padano e ad ottenere il dimezzamento del numero di giorni di superamento del valore limite giornaliero.
 
La qualità dell’aria non è nel Pnrr
Gli assessori evidenziano l'enorme sforzo, anche economico, attivato dalle quattro Regioni negli ultimi 15 anni, sforzo che avrebbe richiesto un ulteriore incremento nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. A tal proposito, segnalano l'estrema contrarietà al mancato inserimento nell'ambito degli interventi di finanziamento del PNRR del progetto interregionale per il miglioramento della qualità dell'aria con interventi quantificabili in 2 miliardi di euro. Ciò evidenzia la scarsa attenzione a livello nazionale sul tema, già più volte sollecitata, rispetto al tema della qualità dell'aria che deve diventare una priorità nazionale.
 
Intervento europeo
Rilevata anche l'assenza di rappresentanti politici del Governo al convegno, gli assessori hanno ribadito - confortati anche dalle evidenze scientifiche dei dati raccolti durante il lockdown - che le azioni che le Regioni possono mettere in campo non sono sufficienti a rispettare i limiti sempre più stringenti che potrebbero essere adottati a livello europeo nell'ambito della revisione della Direttiva europea sulla qualità dell'aria.
 
Non solo smog
L'assenza di traffico veicolare nel periodo marzo-aprile 2020 non ha diminuito in modo sostanziale il livello delle polveri: è necessaria quindi un'azione integrata e contemporanea su tutti i settori verticali che contribuiscono alle emissioni inquinanti, ovvero traffico, biomasse, agricoltura e energia, ma anche tra i diversi attori istituzionali. Proprio per questo i quattro assessori hanno richiamato lo Stato ad attivare le misure di competenza, anche ai sensi di quanto previsto dall'art. 9 comma 9 del d.lgs. 155/2010, al fine di garantire una forte azione complementare che si aggiunga a quelle poste in atto dalle regioni nell'ultimo ventennio.
 
Obiettivi realizzabili
Gli assessori regionali, alla luce delle nuove linee guida sulla qualità dell'aria dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e, pur condividendo la necessità di una progressiva riduzione dei limiti, hanno inoltre sottolineato l'importanza di una valutazione preventiva della possibilità di conseguimento per evitare di definire limiti che non siano tecnicamente raggiungibili.
Anche su questo aspetto gli assessori regionali chiedono al MiTE e al Governo un presidio ed una
partecipazione ai lavori della Commissione Europea al fine di rappresentare le specificità del territorio del bacino padano.
 
Documento di sintesi

Quanto emergerà dalla due giorni della conferenza di Mid Term del progetto Life PrePair che è in corso, farà parte di un documento di sintesi, completo di analisi e proposte, che gli assessori consegneranno personalmente a Roma al Ministro, recandosi in delegazione per esporre con fermezza la necessità che si costruisca una strategia sul bacino padano che trovi spazio nella programmazione del Governo.
 
Confronto con la Legambiente
A margine del convegno, gli assessori hanno incontrato il direttore generale Giorgio Zampetti e i rappresentanti regionali di Legambiente come Barbara Meggetto per un confronto, con l'obiettivo di riportare il tema della qualità dell'aria tra le priorità nazionali, sollecitando il Governo ad assumere le azioni necessarie per affiancare le Regioni e conseguire i limiti europei nel più breve tempo possibile. È stato concordato di istituire un tavolo di confronto semestrale con Legambiente che si riunirà già nel prossimo novembre.

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