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L’aria del Nord. La Lombardia: non è nel Recovery. Greenpeace e Legambiente chiedono attenzione per l’agricoltura

where Milano when Lun, 25/01/2021 who roberto

Lo smog nelle regioni padane cala da anni, ma il miglioramento continuo della qualità dell’aria non basta e, secondo le stime, l’inquinamento continua a generare malattie e vittime

Lo smog nelle regioni padane cala dasmog-pianurapadana.jpg anni, ma il miglioramento continuo della qualità dell’aria non basta e, secondo le stime, l’inquinamento continua a generare malattie e vittime. Le maggiori associazioni ecologiste avvertono: bisogna guardare a ciò che avviene in agricoltura. Forte eco ha avuto uno studio condotto dai ricercatori dell’Instituto de salud global di Barcellona insieme con l'Università di Utrecht e con il Tropical and Public Health Institute di Basilea.
 
La ricerca sugli inquinanti
Dice Sasha Khomenko, coordinatore della ricerca: “I tassi più alti di mortalità attribuibili all’NO2, un gas tossico associato soprattutto con il traffico di veicoli a motore, sono stati individuati nelle grandi città in Paesi come Spagna, Belgio, Italia e Francia”. Lo studio, pubblicato sulla rivista The Lancet, ipotizza anche che Brescia e Bergamo abbiano il tasso di mortalità da particolato fine (Pm2,5) più alto in Europa.
 
Il Governo se ne è dimenticato? Pareri contrapposti
Greenpeace Italia esprime "preoccupazione rispetto al fatto che la mobilità urbana è ampiamente trascurata nella bozza del Recovery Plan trasmessa al Parlamento”.
"Apprendiamo con favore dagli organi di stampa – conferma l'assessore lombardo all’Ambiente, Raffaele Cattaneo – la disponibilità del ministro Costa a incontrare le Regioni del bacino padano, per discutere i temi che riguardano la qualità dell'aria. Una disponibilità che abbiamo chiesto da tempo e che fino ad ora non ha trovato riscontro. Anche perché sulla qualità dell'aria c'è una procedura d'infrazione che coinvolge l'intero Paese e che ha bisogno d'interventi significativi e straordinari anche a livello nazionale. E questo mal si concilia con il fatto che nella bozza del Recovery plan non c'è traccia di alcun intervento specifico nel bacino padano".
Una percezione del tutto opposta è quella di Massimo De Rosa, esponente dei Cinquestelle alla Regione Lombardia: “Il Movimento 5 stelle e il ministro Costa hanno già messo in campo strumenti e risorse importanti, e non a caso il Recovery plan tra poco all’esame delle Camere pone un’attenzione particolare alla lotta all’inquinamento atmosferico”.
 
Gli interventi padani
Le Regioni padano-venete (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Friuli-Venezia Giulia) da anni hanno adottato piani per la qualità dell'aria che intervengono su fattori che generano inquinamento dell’aria, come la mobilità, ma cercano di agire soprattutto sulle maggiori fonti di smog, cioè riscaldamento, biomasse, agricoltura. Per esempio, la Lombardia quest'anno ha messo in campo 100 milioni di euro di incentivi per sostituire i veicoli più inquinati a livello pubblico commerciale e privato, per agire sugli impianti di riscaldamento degli edifici pubblici, per installare colonnine di ricarica elettrica.
 
La qualità dell’aria migliora
"Dal 2015 ad oggi la qualità dell'aria in Lombardia è migliorata, e dal 2018 la media regionale dei valori del Pm 25 è al di sotto del limite europeo di 25 µg/m³" (microgrammi per metro cubo) – afferma l'assessore Cattaneo. – Abbiamo approfondito le analisi e le conclusioni emerse dallo studio e possiamo rilevare alcune osservazioni. In prima battuta, lo studio fa riferimento a dati vecchi, che risalgono al 2015. Come già segnalato dai sindaci della città interessate. I dati di Arpa Lombardia documentano come dal 2015 al 2020 le concentrazioni del Pm 2.5 si sono ridotte in tutta la Lombardia. In particolare, nelle stazioni di Bergamo e Brescia si è registrata una riduzione del 20%. In secondo luogo, dal punto di vista ambientale i valori limite posti dalla direttiva europea sono di 25 µg/m³. Lo stesso studio dichiara valori per Brescia e Bergamo, come per le altre città lombarde interessate, sono solo di poco superiori rispetto a questo limite: 26 µg/m³ per Bergamo e 27 µg/m³ per Brescia. Il paragone viene invece condotto col valore ben più basso (10 µg/m³) previsto dall'Organizzazione mondiale delle sanità, che non ha valore normativo".
 
Greenpeace: ripensare subito il sistema agricolo e la mobilità
L'inquinamento atmosferico "impone una riflessione urgente sul sistema agricolo e sul fronte della mobilità", sottolinea Greenpeace, visto che lo studio realizzato in collaborazione con Ispra evidenzia che in Italia "riscaldamento e allevamenti intensivi sono responsabili in totale del 54% del PM2.5". Da qui, dice Simona Savini, campagna agricoltura di Greenpeace Italia, "è sempre più evidente come il nostro modello di produzione e consumo eccessivo di prodotti animali rappresenti un costo insostenibile per l'ambiente e per la salute".
 
I Cinquestelle
“L’Agenzia Europea per l’Ambiente ha stimato per il 2018 59.500 decessi in Italia legati agli inquinanti atmosferici collegati al Pm2,5. A questi morti premature si aggiungono 21.600 da NOx, 3.000 da ozono. Questo livello di mortalità, cui si aggiunge la cosiddetta morbilità (ospedalizzazioni e malattie varie) è peggiore rispetto ad altri Paesi confinanti come Francia, Spagna e Germania, in particolare in proporzione alla popolazione e ai decessi totali”. Lo afferma il capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Regione Lombardia Massimo De Rosa.
 
Legambiente: attenzione agli allevamenti e agli spandimenti

Dice la Legambiente Lombardia: “Il dato pessimo che si è misurato nella bassa lombarda, invece, non ha nulla a che vedere con il meteo, ma è direttamente connesso alle attività zootecniche. Nel cremonese, per esempio, l’inizio d’anno è stato molto peggiore di quello milanese”. Il dato si spiega con le emissioni provenienti dalle stalle e dallo spandimento di liquami zootecnici. "Se si pensa che la bassa lombarda concentra il 51% di tutti i suini e quasi il 25% dei bovini allevati nel territorio nazionale, è palese il perché in inverno capiti spesso che i parametri di inquinamento siano peggiori nei centri agricoli che nella metropoli lombarda - spiega Damiano Di Simine, coordinatore scientifico di Legambiente Lombardia - : la riduzione delle emissioni di camini e tubi di scarico fa emergere sempre più l’allevamento intensivo come concausa di inquinamento atmosferico invernale in Pianura Padana".
 
Lo studio internazionale sullo smog in Europa: www.swisstph.ch/de/
Lo studio interattivo dell’Agenzia Europea per l’Ambiente: eea.maps.arcgis.com/

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