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L’aria che tira. Il no della Toscana alle vecchie stufe. Un progetto per la piana tra Lucca e Pistoia

where Lucca when Lun, 24/10/2022 who roberto

La Corte di giustizia europea aveva condannato l’Italia nel 2020 per l’inquinamento da polveri fini in 14 comuni toscani

La Corte di giustizia europea vecche-stufe.jpgaveva condannato la Repubblica italiana nel 2020 nell’ambito di una specifica procedura di infrazione avviata nel 2014. Era sotto accusa l’inquinamento da polveri fini nella zona fra Pistoia e Lucca. Per questo motivo il 1° novembre scatterà, come ogni anno, il divieto di utilizzo dei generatori di calore a biomasse con classe di prestazione emissiva inferiore alle 3 stelle (cioè i camini e le stufe a legna o pellet di vecchia concezione) nei 14 comuni della piana tra Lucca e Pistoia condannati con sentenza europea per inquinamento da PM10 ( Altopascio, Capannori, Lucca, Porcari, Buggiano, Chiesina Uzzanese, Massa e Cozzile, Montecatini Terme, Monsummano Terme, Montecarlo, Pescia, Pieve a Nievole, Ponte Buggianese, Uzzano).

Il divieto è valido in presenza di sistemi alternativi di riscaldamento e rappresenta una misura di tutela della salute motivata da anni di studi scientifici che hanno dimostrato l’impatto negativo, in termini di polveri sottili, di questi apparecchi. “Né la Regione né i Comuni - ha spiegato l’assessora regionale all’ambiente Monia Monni - possono disattendere divieti che sono diretta conseguenza di una condanna europea allo Stato italiano e sono uno strumento a tutela della salute pubblica. Ora la nostra azione è rivolta alle misure di accompagnamento e supporto ai cittadini e alle famiglie ed al Piano straordinario di interventi predisposto per uscire dalla condanna europea, sul quale proprio mercoledì scorso ho convocato e tenuto una riunione del tavolo regionale per la qualità dell’aria coinvolgimento i 14 comuni che sono oggetto della condanna della Corte europea sul PM10”.

“Si tratta di un Piano - prosegue l’assessora - a cui lavoriamo da tempo e per il quale voglio ringraziare, in particolare modo i Comuni che hanno sempre contribuito fattivamente sul piano delle proposte e delle idee, nonché Arpat, Arrr e il Consorzio Lamma sul fronte del necessario supporto scientifico. Questo sforzo ha già prodotto un finanziamento ministeriale da 15 milioni di euro, finalizzato a mettere in campo una serie di misure estremamente significative sia sul fronte dell’efficientamento dei camini, che su quello della loro sostituzione con impianti fotovoltaici abbinati a pompe di calore e altre misure che sono allo studio degli uffici tecnici. Efficientare un camino, ad esempio, significa risparmiare sulla legna, il cui costo è fortemente aumentato in queste settimane, e respirare meglio. Siamo ormai pronti a sottoporre la proposta al ministero per l’erogazione effettiva delle risorse, ma i primi bandi partiranno già da novembre”.
“Comprendiamo che i divieti imposti possono creare forti disagi alla popolazione, per questo abbiamo condiviso con i Comuni queste misure di supporto finanziario e abbiamo scelto di aiutare gli enti locali gestendo tutte le misure a livello regionale, in modo da non gravare sulle strutture comunali. È comunque importante tenere sempre importante la finalità principale di questo piano: migliorare la qualità dell’aria, nonostante la crisi energetica stia gravemente colpendo famiglie e imprese, perché la salute resta il bene più prezioso da tutelare e la qualità dell’aria incide fortemente su di essa”.
 
Per ulteriori informazioni https://www.regione.toscana.it/-/ari...

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