L’aria che tira. Sole+caldo, è allarme ozono nell’aria padana. I soliti consigli
Ozono, in Lombardia primo episodio di superamento diffuso delle soglie. I consigli per ridurre i rischi sanitari sono quelli soliti: bambini, anziani e persone con problemi respiratori non escano nelle ore di maggiore insolazione; mangiare frutta e bere molto. Il primato di Saronno e Cormano.
Primo superamento nel 2025 delle concentrazioni dell’ozono. La vasta area anticiclonica che insiste sulla pianura e sulle prealpi, con il forte irraggiamento del sole, ha favorito la crescita dell’inquinante nell’aria. Le Arpa del bacino padano segnalano il superamento dei limiti di questo inquinante molto irritante. L’ozono è una particolare forma delle molecole di ossigeno, in cui gli atomi che le compongono non si raggruppano in coppie (O2, cioè le molecole sono formate da due atomi di ossigeno) bensì si uniscono a tre a tre (O3, cioè le molecole sono formate da tre atomi di ossigeno).
I rischi
L’ozono è un potente ossidante, con azione tossica in particolare verso le mucose respiratorie e degli occhi. La tossicità è anche più elevata per i vegetali che, in presenza di concentrazioni elevate, subiscono cali rilevanti nella fotosintesi. Questo significa che al danno per la salute umana si somma anche un danno economico e di produzione alimentare, legato alle perdite di produttività delle colture agrarie. L’ozono è anche un potente gas serra che, affermano studi dell’Ipcc dell’Onu, è responsabile di una crescita della temperatura media globale di 0,23°C.
In Lombardia
L’ozono ha superato in modo diffuso i limiti nella rete di rilevamento della qualità dell’aria di Arpa Lombardia; sorpassata la soglia di informazione di 180 microgrammi per metro cubo d’aria nella media oraria (µg/m3 media oraria) e, localmente, anche quella di allarme (240 microgrammi media oraria).
Il valore massimo è stato raggiunto nella stazione di Saronno (in provincia di Varese) con 252 microgrammi, seguito dal dato rilevato a Cormano (in provincia di Milano) con 250 microgrammi.
La soglia di informazione è stata superata anche nella gran parte delle altre province: in provincia di Bergamo, con il valore massimo di 193 microgrammi rilevato a Casirate d’Adda; di Brescia, con 197 microgrammi a Gambara; di Como, con 190 microgrammi a Erba Buccinigo; di Cremona con 197 microgrammi a Corte dei Cortesi; di Lecco, con 209 microgrammi a Moggio; di Lodi, con 184 microgrammi a Bertonico; di Monza e Brianza con 196 microgrammi nella stazione di Monza Macchiavelli; di Mantova, con 195 microgrammi a Ponti sul Mincio; di Pavia con 185 µg/m3 nella stazione di Pavia via Folperti.
In provincia di Sondrio il valore più alto, rilevato a Morbegno, è invece risultato appena sotto la soglia di informazione, con 176 µg/m3.
Che fare?
I consigli sono quelli soliti con cui ci tormentano i telegiornali ogni estate. Per minimizzare gli effetti di questo inquinante fotochimico sulla salute, specialmente nei soggetti più a rischio come bambini, anziani o persone con problemi respiratori, gli esperti consigliano di evitare il più possibile le attività all'aria aperta nelle ore di maggiore insolazione, generalmente dalle 12 alle 16. Utile anche una dieta ricca di sostanze antiossidanti a base di frutta o verdura di stagione. Ecco alcuni consigli dall’Arpa Lombardia: https://www.arpalombardia.it/media/l...
I dati in Veneto: https://www.arpa.veneto.it/dati-ambi...