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Le associazioni ambientaliste contro la riforma della Via: “Una farsa”

where Roma when Lun, 08/05/2017 who roberto

Secondo le organizzazioni ecologiste, la nuova valutazione di impatto ambientale ha debolezze pericolose

Venti associazioni ecologiste protestanoecomostro.jpg contro la riforma della Via, la valutazione di impatto ambientale, e ne chiedono il ritiro. Secondo Accademia Kronos, Aiig, Associazione Ambiente e Lavoro, Cts, Enpa, Fai, Federazione Pro Natura, Fiab, Geeenpeace Italia, Gruppo di Intervento Giuridico, Gruppi di Ricerca Ecologica, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Marevivo, Mountain Wilderness, Rangers d’Italia, Sigea, Vas e Wwf, "i cittadini, la pubblica amministrazione e il nostro territorio, se non ci sarà un radicale ripensamento, subiranno le conseguenze ambientali ed economico-finanziarie delle valutazioni ambientali farsa proposte nello schema di decreto legislativo elaborato dal Ministero dell'Ambiente, che in questa settimana dovrà avere il parere del Parlamento e della Conferenza Stato-Regioni".
Al centro della protesta l'Atto di Governo (AG) n. 401, di riforma della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).
Le associazioni chiedono il ritiro del provvedimento o una sua radicale riscrittura. Secondo gli ambientalisti, una volta data l'autorizzazione ambientale su un vago "progetto di fattibilità" il percorso del proponente dell'opera o dell'impianto diventerà in discesa e le varianti sul progetto definitivo, dipendenti dalla cattiva qualità degli elaborati preliminari, porteranno a diatribe sulla lievitazione dei costi che a quel punto l'amministrazione pubblica, dato il primo ok, difficilmente potrà contestare.
E non si tratta di rischi teorici: per 15 anni - dal 2001 al 2015 -  questo modello, ricordano gli ambientalisti, è stato applicato alle "infrastrutture strategiche", derivanti dalla legge Obiettivo, i cui costi (date le necessarie compensazioni e mitigazioni ambientali) a consuntivo sono lievitati in maniera incontrollata, arrivando da un +300% (Autostrada Bre.Be.Mi.) ad un +800% (terzo Valico dei Giovi) rispetto ai costi iniziali.
Inoltre la Commissione Via dev’essere sottratta dal controllo politico del ministro dell'Ambiente di turno che può nominarne direttamente i membri e va invece selezionata con procedure di evidenza pubblica tra esperti qualificati del mondo della ricerca e dell'università.

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