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Biotecnologie. Uno studio della Commissione Ue riapre alle tecniche genomiche ecologiche

where Bruxelles when Lun, 03/05/2021 who roberto

Le tecnologie di editing del genoma non sono ogm e “possono contribuire a un sistema alimentare più sostenibile: piante più resistenti alle malattie e ai cambiamenti climatici e cibi più sani”

La Commissione europea habiotecnologie.jpg pubblicato, su richiesta del Consiglio europeo, uno studio sulle nuove tecniche genomiche (Ngt). Lo studio dimostra che le Ngt, che sono tecniche per riscrivere il genoma di un organismo in modo non distinguibile da una normale mutazione naturale o da un incrocio secondo le tecniche tradizionali, possono contribuire a un sistema alimentare più sostenibile nel quadro degli obiettivi del Green Deal europeo e della strategia "Dal produttore al consumatore". Lo studio è stato coordinato dall’autorità sulla sicurezza alimentare Efsa insieme con due documenti condotti dal Ccr-Jrc (Centro comune di ricerca-Joint research center) della Commissione Ue.
 
Leggi lo studio (in inglese): https://ec.europa.eu
 
Una legislazione inadeguata
A differenza delle tecnologie Ogm, le tecniche moderne di riscrittura del genoma sono uguali a una normale mutazione naturale o a una varietà incrociata secondo le tecniche tradizionali. Per questo motivo l'attuale legislazione in materia di Ogm, adottata nel 2001, non è più adatta a queste tecnologie innovative. Le NGT in rapida evoluzione in molte parti del mondo. Le Ngt si sono rapidamente diffuse negli ultimi due decenni in molte parti del mondo, con talune applicazioni già presenti sul mercato di alcuni partner commerciali dell'UE. La Commissione intende avviare un processo di consultazione ampio e aperto per discutere dell'elaborazione di un nuovo quadro giuridico per tali biotecnologie.
 
Un dialogo da avviare
Stella Kyriakides, commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare, ha dichiarato: "Lo studio pubblicato oggi conclude che le nuove tecniche genomiche possono promuovere la sostenibilità della produzione agricola, in linea con gli obiettivi della nostra strategia "Dal produttore al consumatore". Mantenendo come principio guida la sicurezza dei consumatori e dell'ambiente, è giunto il momento di instaurare un dialogo aperto con i cittadini, gli Stati membri e il Parlamento europeo per decidere insieme la via da seguire in relazione all'impiego di queste biotecnologie nell'UE."
 
Le principali conclusioni dello studio:

I prodotti Ngt possono contribuire alla sostenibilità dei sistemi alimentari con piante più resistenti alle malattie, alle condizioni ambientali e agli effetti dei cambiamenti climatici. I prodotti possono inoltre beneficiare di qualità nutrizionali più elevate, quali un tenore più sano di acidi grassi, e di una minore necessità di fattori della produzione agricola come i pesticidi. Gli Ngt possono così contribuire agli obiettivi dell'Ue in materia di innovazione e sostenibilità dei sistemi alimentari, nonché a un'economia più competitiva, e possono apportare vantaggi a molti settori delle nostre società. Allo stesso tempo, lo studio ha esaminato anche le preoccupazioni connesse ai prodotti NGT e alle loro applicazioni attuali e future. Tra le preoccupazioni figurano il possibile impatto sulla sicurezza e sull'ambiente, ad esempio sulla biodiversità, la coesistenza con un'agricoltura biologica e senza Ogm, nonché l'etichettatura. Le Ngt sono un insieme molto eterogeneo di tecniche e consentono di ottenere risultati diversi: alcuni prodotti vegetali sviluppati con tali tecnologie sono altrettanto sicuri per la salute umana e animale e per l'ambiente quanto le piante coltivate in maniera convenzionale.
 
I dubbi dei magistrati europei
Nel 2018 la Corte di giustizia della Ue aveva stabilito che le varietà ottenute attraverso le nuove tecniche genomiche devono rispettare i requisiti di valutazione del rischio, tracciabilità ed etichettatura ai sensi della normativa Ue sugli Ogm. Secondo la Corte, i “rischi legati all’impiego di tali nuove tecniche di mutagenesi potrebbero risultare simili a quelli derivanti dalla produzione e dalla diffusione di Ogm tramite trans genesi” e quindi la direttiva sugli Ogm si applicava anche agli organismi ottenuti attraverso tecniche Ngt.
 
Contraria Slow Food
Slow Food, associazione internazionale no profit impegnata a ridare valore al cibo, “è seriamente preoccupata dalle conclusioni dello studio commissionato alla Commissione europea sulle nuove tecniche genomiche che di fatto apre le porte alla deregolamentazione di nuovi Om, ignorando il principio di precauzione”.
“Con il Green Deal e la strategia Farm to Fork, la Commissione europea si è impegnata ad accelerare la transizione verso un sistema alimentare veramente sostenibile. Proponendo adesso di rivedere le regole in materia di Ogm, la Commissione decide di non investire in sistemi agroecologici che portano benefici agli agricoltori, alle comunità locali e all'ambiente”, afferma Marta Messa, direttrice di Slow Food Europa.
 
Leggi lo studio (in inglese): https://ec.europa.eu/

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