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“Bomba economica” sotto i ghiacci: la fusione dell’Artico ci costerà come tutto il pil mondiale

where Rotterdam (Paesi Bassi) when Gio, 29/08/2013 who matteo

Dal rilascio di metano, con lo scioglimento del permafrost, derivano aumento delle temperature ed eventi estremi con danni fino a 60mila miliardi di dollari. “Altro che benefici per le nuove estrazioni di gas e petrolio”, avverte Gail Whiteman della Erasmus University

Lo scioglimento dei ghiacci artici potrebbe avere un costo altissimo, quasi quanto le dimensioni dell’economia globale del 2012. La causa è il rilascio progressivo del metano ora intrappolato nei terreni perennemente ghiacciati, ossia nel permafrost: è l’allarme lanciato sulla rivista “Nature” da Gail Whiteman della Erasmus University, nei Paesi Bassi, e da Chris Hope e Peter Wadhams dell’ateneo britannico di Cambridge.
È la prima volta che viene calcolato il potenziale impatto economico derivante dall’immissione in atmosfera dei gas serra intrappolati nei ghiacci artici: il costo ammonterebbe a 60mila miliardi di dollari, quasi quanto le dimensioni del prodotto interno lordo globale dell’anno scorso che è stato equivalente a 70mila miliardi. Una vera “bomba economica a orologeria” si nasconde dunque sotto i ghiacci artici, secondo i tre esperti che invitano i leader mondiali a tenerne conto.
Costi battono benefici – La maggior parte delle discussioni sulle implicazioni economiche di un riscaldamento dell’Artico si concentrano sui benefici, con la possibilità di aumentare le estrazioni di gas e petrolio e l’apertura di nuove rotte di navigazione. Tuttavia, avverte Whiteman – docente di Sostenibilità, gestione e cambiamento climatico alla Rotterdam school of management, parte dell’Università Erasmus, – “ci sarà un prezzo da pagare superiore a questi vantaggi e si farà sentire a livello globale”.
I ricercatori hanno calcolato in particolare i danni che potranno derivare dal rilascio per dieci anni in atmosfera del metano che fuoriesce con lo scioglimento del permafrost sepolto sotto il mare della Siberia orientale. In un decennio, secondo gli esperti, potrebbero essere immesse in atmosfera 50 miliardi di tonnellate di gas capaci di provocare un aumento delle temperature di circa 2 gradi nell’arco di 15-35 anni. Di conseguenza saranno sempre più frequenti eventi estremi come inondazioni e siccità. E ad avere la peggio saranno i paesi in via di sviluppo come Africa, Sud America e Asia, che pagheranno circa l’80% del salatissimo conto. 

Leggi qui la pagina di “Nature” con lo studio

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