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C'è metano nell’aria. Proxigas risponde a Legambiente: le emissioni italiane sono solo il 7%

where Roma when Lun, 24/06/2024 who roberto

La ricerca di Legambiente dal titolo "C'è puzza di gas" rivela che in 34 impianti a fonti fossili su 45 sono state trovate emissioni di gas metano. La replica Proxigas: “ridotte in 25 anni del 66%”

In Italia le emissioni della filieragas-proxigas.jpg gas naturale rappresentano solo il 7% delle emissioni nazionali di metano (il 45% è legato all'agricoltura e il 39% ai rifiuti) e lo 0,8% delle emissioni nazionali di gas serra. Questo anche per effetto delle azioni di mitigazione messe in atto dalle aziende del gas del nostro Paese che dal 1990 al 2021 hanno ridotto le emissioni fuggitive sulla filiera gas del 66%, a fronte di un aumento del gas trasportato e distribuito del 53%. Lo scrive l'associazione degli industriali italiani del gas, Proxigas, sul suo profilo Linkedin, commentando la ricerca "C'è puzza di gas" di Legambiente divulgata all’evento di presentazione del Rapporto sui rischi delle dispersioni e sprechi di gas metano. “Una questione – rilevano gli ambientalisti - su cui il Paese deve intervenire al più presto, a partire dal settore energetico, dotandosi anche di una normativa stringente per rendere monitoraggi e controlli obbligatori negli impianti”.
 
Sintesi dei dati Legambiente
Secondo i dati  raccolti da Legambiente insieme a CATF, tra gennaio e maggio 2024, su 45 impianti a fonti fossili monitorati in Abruzzo, Lombardia e Piemonte (grazie alla termocamera per la rilevazione ottica di gas “FLIR GF320”) sono state trovate emissioni di gas metano in ben 34 di questi (il 75,5%), per un totale di 120 punti di emissione, di cui 35 casi di venting (rilascio diretto in atmosfera) e 85 perdite da differenti componenti delle infrastrutture (bulloni, valvole, giunture, connettori, contatori), legate spesso a una bassa o scarsa manutenzione. In otto giorni di analisi (condotte sul suolo pubblico) trovate in Lombardia emissioni significative in 14 impianti su 19 monitorati, 12 su 15 monitorati in Piemonte, 8 su 11 in Abruzzo. Tra gli impianti più critici in Lombardia la Centrale di stoccaggio di Sergnano (CR), Settala (MI) e la Stazione di Valvola di Caviaga (LO): rispettivamente con 15 punti di emissione (10 perdite e 5 venting), 5 (1 perdita e 4 venting) e 5 perdite; in Piemonte l’impianto di regolazione e misura di Pernate (NO) con almeno 10 perdite e 2 venting e l’impianto REMI nei pressi di Gravellona Toce (VB) con 10 perdite; in Abruzzo l‘impianto REMI di San Salvo (CH), con 13 perdite e 1 caso di venting e Casalforzato (CH) con 7 perdite e 1 venting.
 
Una sfida globale
"Le nostre aziende sono considerate esempi di eccellenza a livello globale – replica il direttore generale Proxigas Marta Bucci -. I nostri principali associati hanno aderito all'iniziativa volontaria del protocollo Ogmp 2.0 - sistema di reporting delle emissioni promosso dalle Nazioni Unite - guadagnando l'assegnazione del riconoscimento alle aziende che si distinguono per la completezza della rendicontazione delle emissioni di metano e i target di riduzione (il cosiddetto Gold Standard)". "Si tratta di una sfida globale, rispetto alla quale la nostra industria può giocare un ruolo guida, valorizzando competenze ed esperienza", ha detto ancora Proxigas, che ha ringraziato Legambiente per averla invitata alla presentazione del suo rapporto.
 
Le misure del satellite
Per determinare scientificamente l’impatto delle emissioni giunge in soccorso un satellite. “Non si può gestire ciò che non si può misurare e questo è certamente vero quando si tratta di ridurre le emissioni di metano, uno dei maggiori responsabili del riscaldamento climatico con più di 80 volte il potenziale di riscaldamento della CO2 nei primi 20 anni dall’emissioni in atmosfera”, ricorda Flavia Sollazzo, Senior Director EU Transition Energy di Environmental Defense Fund, intervenendo all’evento di presentazione del Rapporto di Legambiente. “Per questo motivo abbiamo sviluppato MethaneSAT, un satellite capace di misurare le emissioni che altri satelliti non sono capaci di vedere contribuendo a fornire il primo quadro globale veramente completo delle emissioni di metano, mettendo a disposizione di tutti i dati raccolti in modo gratuito, accessibile e trasparente. MethaneSAT sarà uno strumento utile anche per i piani di riduzione delle emissioni di metano dell’Italia che ha l’ambizione di diventare hub energetico per l’Europa nel Mediterraneo, facendo da ponte tra l’Europa e i Paesi del Nord Africa con il doppio obiettivo di garantire la sicurezza degli approvvigionamenti per l’Ue e aiutare i Paesi produttori nelle azioni di mitigazione”.
 
Il report di Legambiente lo trovi qui
https://www.legambiente.it/wp-conten...

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