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Clima. Addio Parigi, le emissioni di CO2 aumentate ancora nel 2018

where Roma when Lun, 02/12/2019 who roberto

Le concentrazioni medie globali di anidride carbonica hanno raggiunto 407,8 parti per milione nel 2018, contro 405,5 parti del 2017. I dati dell’Organizzazione meteorologica mondiale dell’ONU

Le emissioni di gas serra dovrebbero emissioni-atmosfera.jpgdiminuire, e invece continuano ad aumentare. Così, rispettare i limiti dell'Accordo di Parigi sul clima diventa sempre più difficile. È un bollettino sconfortante quello emesso pochi giorni fa dall'Organizzazione meteorologica mondiale, organismo dell'Onu.
 
Le concentrazioni medie globali di anidride carbonica (CO2) hanno raggiunto 407,8 parti per milione nel 2018, rispetto a 405,5 parti per milione (ppm) nel 2017. L'aumento di CO2 dal 2017 al 2018 è stato molto vicino a quello osservato dal 2016 al 2017, e appena sopra la media nell'ultimo decennio. Insomma, nonostante i solenni impegni di riduzione dei gas serra presi dagli stati a Parigi nel 2015, e ribaditi in tutte le occasioni (con l'eccezione degli Stati Uniti di Trump, che vogliono uscire dall'accordo), la situazione, invece di migliorare, peggiora. Proprio nel 2015, l'anno dell'Accordo sul clima, la concentrazione di CO2 nell'atmosfera aveva superato la soglia delle 400 parti per milione.
 
E da allora, invece di scendere, ha continuato a salire. "Non vi è alcun segno di rallentamento, per non parlare di un calo", spiega il segretario generale dell'Omm, Petteri Taalas. Le conseguenze, aggiunge, sono "impatti sempre più gravi dei cambiamenti climatici, con temperature in aumento, condizioni meteo più estreme, stress idrico, innalzamento del livello del mare e perturbazione degli ecosistemi marini e terrestri. L'ultima volta che la Terra ha sperimentato una concentrazione comparabile di CO2 è stata 3-5 milioni di anni fa. Allora, la temperatura era più calda di 2-3 gradi, il livello del mare era di 10-20 metri più alto di adesso".
 
Per Stefano Caserini, docente di Mitigazione dei cambiamenti climatici al Politecnico di Milano, "il problema non è che aumenta la CO2, fatto inevitabile, visto che ci vorranno decenni per riassorbire tutta quella che c'è in atmosfera. Il problema è che aumenta così tanto. La concentrazione nell'atmosfera sale perché le emissioni non scendono". Secondo l'esperto "un aumento di mezzo grado - 1 grado delle temperature in Italia nei prossimi decenni sarà inevitabile. Dovremo adattarci al cambiamento climatico che verrà, gestire i danni. Le temperature medie nel nostro paese sono già salite di 2 gradi dai livelli pre-industriali, più della media globale. Il sistema è alterato, e questo rende più probabili gli eventi meteorologici estremi, come quelli di questi giorni".
"Rispettare gli obiettivi dell'Accordo di Parigi è ancora possibile - conclude Caserini -, ma dobbiamo agire subito. Bisogna cambiare in 30-40 anni il sistema energetico, verso le rinnovabili e il risparmio”.

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