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Clima e agricoltura. Qui Marrakech. Fermare il cambiamento assorbendo CO2

where Marrakech (Marocco) when Lun, 21/11/2016 who redazione

Ridotte di quasi 20 milioni di tonnellate le emissioni di CO2: a Cop22 la conferenza del Global Conservation Agriculture Network sull'agricoltura conservativa

p1kthrmf.jpgIncoraggiare gli agricoltori a “coltivare anidride carbonica” invece di mucche potrebbe aiutare i Paesi a raggiungere gli obiettivi climatici: questo è emerso dalla conferenza Gcan (The Global Conservation Agriculture Network) alla Cop22, la conferenza mondiale della Nazioni Unite sul cambiamento climatico.
Agricoltori e ricercatori che utilizzano e si occupando di agricoltura conservativa provenienti da tutto il mondo si incontrano oggi alla Cop22 per condividere le proprie esperienze e testimoniare il loro impegno per fermare il cambiamento climatico.

Il messaggio del Global Conservation Agriculture Network (GCAN) per i politici presenti è chiaro: gli agricoltori associati hanno la volontà e la capacità di essere parte attiva per il raggiungimento degli obiettivi climatici e stanno già lavorando in questa direzione, ma hanno bisogno di politiche dedicate che li supportino.
Solo nel 2015, gli agricoltori di tutto il mondo hanno convertito 10 milioni di ettari (pari alla superficie del Portogallo) all'agricoltura conservativa, riducendo le emissioni di CO2 nell'atmosfera di quasi 20 milioni di tonnellate.

200 milioni di ettari di terreni coltivati a livello globale sono ora coltivati con l'agricoltura conservativa, garantendo all'ambiente gli stessi benefici che deriverebbero dalla chiusura di 100 grandi centrali a carbone. I sostenitori dell'agricoltura conservativa sono tuttavia convinti che si possa fare ancora di più.
L'agricoltura conservativa riduce le emissioni di carbonio, eliminando l'aratura dei terreni, in modo da mantenere i preziosi nutrienti nel terreno. In più, combinando la semina su sodo con colture di copertura e la rotazione delle colture, il suolo può agire come un pozzo di carbonio, assorbendo il carbonio in eccesso dall'atmosfera.

Benoit Lavier, un agricoltore francese e membro del GCAN, ha consegnato un messaggio chiaro ai politici presenti Cop22: "L'agricoltura conservativa è una situazione 'win-win': permette agli agricoltori di aumentare la redditività e nello stesso tempo è fondamentale per ridurre la quantità di carbonio nell'atmosfera. È il momento per i nostri politici di cogliere questa grande opportunità.

Il passaggio all'agricoltura conservativa permette di assorbire una tonnellata di carbonio per ettaro di terreno ogni anno. Questo metodo di coltivazione riduce drasticamente le emissioni delle macchine agricole, migliora la qualità del suolo e della materia organica e protegge il terreno dall'erosione".
Solo il 4% delle aziende europee utilizza oggi metodi di agricoltura conservativa: il potenziale di risparmio di carbonio in Europa è pertanto enorme.

Il professore Michele Pisante, ordinario di Agronomia e coltivazioni erbacee presso la Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi di Teramo, afferma che "In Italia circa 80 - 90.000 ettari sono coltivati con l'agricoltura conservativa, che rappresenta il sistema di produzione agricola maggiormente sostenibile del comparto. Tale metodo, oltre a portare importanti vantaggi agli agricoltori, rappresenta un'importante risorsa della produzione agricola per far fronte alla sfida globale di nutrire un pianeta costantemente in crescita".
Un rapporto della Commissione europea ha suggerito che i sussidi agricoli europei potrebbero essere modificati "per incoraggiare gli agricoltori a coltivare anidride carbonica, oltre alle colture, vale a dire assorbire anidride carbonica dall'aria per riporlo nel terreno, arricchendo così la materia organica del suolo e nello stesso tempo rallentando il cambiamento climatico".

L'agricoltura conservativa può essere un importante asse per l'agricoltura sostenibile in Africa nei prossimi 30 anni. "Se gli agricoltori africani non si adatteranno, le rese agricole potrebbero diminuire del 20% entro il 2050. L'agricoltura conservativa non solo aiuta a ridurre l'anidride carbonica nell'atmosfera, ma aiuta anche a proteggere i mezzi di sussistenza degli agricoltori dall'impatto del cambiamento climatico", afferma Aziz Zine El Abidine, contadino marocchino e membro GCAN.

Maria Beatriz Giraudo, Presidente di GCAN, afferma: "L'opportunità che offre l'agricoltura conservativa è enorme, sia per i Pese sviluppati sia per quelli in via di sviluppo. Ed è una vittoria facile per i politici: alcuni semplici cambiamenti politici a costo zero sarebbero sufficiente ad aiutare i Paesi a raggiungere gli obiettivi climatici prefissi".
La semina a sodo permette al terreno di assorbire l'anidride carbonica e di trattenerla; inoltre produce meno emissioni rispetto all'agricoltura tradizionale. Questo cambiamento nella coltivazione può contribuire in maniera importante al raggiungimento negli obiettivi di riduzione delle emissioni di anidride carbonica per mitigare gli effetti del cambiamento climatico.

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 Benoit Lavier, agricoltore francese e membro del GCAN
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